Locazioni brevi: ecco la guida dell’Agenzia delle Entrate con le regole per gli intermediari e i proprietari di immobili. Come funziona la cedolare secca e cos’è quella che viene definita tassa Airbnb? Ecco tutte le istruzioni.
Locazioni brevi: tutto pronto per la tassa Airbnb. Dopo mesi di confusioni e polemiche arrivano le ultime istruzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, in una guida di ben 18 pagine e in un video tutorial.
Il decreto legge 50/2017 ha introdotto una nuova disciplina fiscale per i contratti di locazione breve di immobili ad uso abitativo di durata inferiore ai 30 giorni.
Con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale sui redditi da affitti di breve durata, la Manovrina ha introdotto non soltanto precisi adempimenti per gli intermediari immobiliari ma anche la possibilità per i locatori di optare per la tassazione a cedolare secca sui redditi da locazione breve.
Le regole sulla tassazione delle locazioni brevi e sugli adempimenti fiscali per gli intermediari si applicano anche ai portali online e questo è ben specificato nella guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.
È, inoltre, di ieri la sentenza del Tar che ha dichiarato legittima l’applicazione della ritenuta d’acconto e la comunicazione dei dati anche per i portali di intermediazione online come, appunto, Airbnb o Booking.
La pubblicazione della guida alle locazioni brevi dell’Agenzia delle Entrate arriva per chiarire gli ultimi dubbi su quando si applica la cedolare secca sugli affitti di durata inferiore ai 30 giorni e quali sono gli adempimenti a carico degli intermediari.
Ecco di seguito tutti i dettagli.
Locazioni brevi: guida alla disciplina fiscale e le nuove regole per gli intermediari
Nella guida dell’Agenzia delle Entrate, accompagnata da un video pubblicato sul canale Youtube ufficiale, vengono chiariti non soltanto gli adempimenti per gli intermediari ma anche quando i proprietari possono optare per la cedolare secca sulle locazioni brevi.
La cedolare secca, estesa con il DL 50/2017 anche agli affitti di durata inferiore ai 30 giorni, consente ai locatari di pagare le imposte sul reddito da locazione in misura fissa, pari al 21%. L’importo comprende non solo la tassazione Irpef ma anche le addizionali comunali e regionali.
Per quali contratti di locazione breve si può scegliere la cedolare secca? In base a quanto previsto dal DL 50/2017, il regime di tassazione ad aliquota fissa del 21% si applica per le seguenti tipologie di affitti:
- durata non superiore a 30 giorni;
- data di stipula non è anteriore al 1° giugno 2017;
- non è richiesta l’adozione di un particolare schema contrattuale;
- devono riguardare solo le unità immobiliari (locate anche per finalità turistiche) a uso abitativo (categoria catastale da A1 a A11, escluso A10), situate in Italia, e loro pertinenze;
- possono prevedere anche servizi accessori alla locazione (fornitura biancheria, pulizia locali, wi-fi, utilizzo utenze telefoniche);
- le parti (locatore e conduttore) possono essere solo persone fisiche che stipulano il contratto al di fuori dell’esercizio di un’attività d’impresa
- può trattarsi anche di sublocazione, comodato a titolo oneroso, locazioni di singole stanze di un’abitazione, sempre della durata massima di 30 giorni
- possono essere conclusi direttamente dalle parti o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o che gestiscono portali telematici
Cedolare secca locazioni brevi: regole, tassazione e scelta del regime fiscale
Nella guida dell’Agenzia delle Entrate, allegata di seguito, viene chiarito in uno schema esemplificativo quali sono le regole su scelta e applicazione del regime fiscale della cedolare secca sulle locazioni brevi:
Per maggiori dettagli i lettori possono consultare la guida dell’Agenzia delle Entrate alle locazioni brevi e agli adempimenti per gli intermediari di seguito pubblicata:
Locazioni brevi, adempimenti intermediari: ritenuta del 21% e comunicazione dati
Gli intermediari immobiliari, anche qualora operanti tramite portali online, sono tenuti a rispettare specifiche regole e adempimenti, chiariti con la guida dell’Agenzia delle Entrate e i diversi provvedimenti pubblicati tra i mesi di luglio e ottobre 2017.
I soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare devono:
- comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati dei contratti di locazione breve stipulati a partire dal 1° giugno 2017 per il loro tramite
- trattenere una somma, pari al 21% del canone, se intervengono anche nel pagamento o incassano i corrispettivi.
Tali regole valgono per tutti gli intermediari, residenti e non residenti e indipendentemente dalla forma giuridica.
Le modalità di versamento della ritenuta del 21% e le regole per la comunicazione dei dati sono stati resi noti dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 12 luglio 2017, al quale si rimanda per ulteriori dettagli..
Oltre a scaricare e consultare la guida pubblicata il 25 ottobre 2017, i lettori possono approfondire sulle regole relative sulle locazioni brevi nei dieci minuti di video creato dall’Agenzia delle Entrate per spiegare come funziona quella che è stata rinominata la tassa Airbnb.
© RIPRODUZIONE RISERVATA