In Italia solo sette regioni restano in zona arancione, la fascia di rischio epidemiologico moderato. Quasi tutta la penisola si trova in zona rossa e tre regioni sono in rosso scuro.
Continuano a salire i contagi in Italia. Ieri nel nostro paese è stata superata la soglia delle cento vittime in un solo giorno. Non accadeva da giugno 2021. A fotografare la situazione in peggioramento, la mappa appena pubblicata dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC).
Ci sono cambiamenti rispetto alla scorsa settimana. Nella mappa del 2 dicembre, solo sette regioni restano in arancione. La fascia di rischio moderato. Tutte le altre regioni d’Italia sono rosse (alto grado di rischio), tranne tre in rosso scuso (rischio epidemiologico massimo). Ma entriamo nel dettaglio.
Mappa Ecdc, la situazione regione per regione
L’Italia, abbandonato il verde la scorsa settimana, è quasi tutta rossa nella mappa europea della situazione Covid-19 aggiornata ogni settimana dall’Ecdc. Solo sette regioni restano in fascia arancione e tre zone varcano la soglia del rosso scuro.
- La zona rosso scuro. Nella fascia di massima allerta troviamo la Valle d’Aosta (che ha un’incidenza di 280,72 ogni 100 mila abitanti e il 29% dei reparti ordinari occupati. Le terapie intensive sono al 3%). In fascia rosso scuro anche l’Alto Adige che da lunedì 6 dicembre passa in zona gialla (secondo i colori italiani delle fasce). E il Friuli Venezia Giulia (già in fascia gialla in Italia).
- La zona rossa. Nella fascia ad alto rischio, la maggior parte delle regioni italiane: Lombardia, Trentino, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania e Calabria.
- La zona arancione. Nella fascia arancione solo sette regioni che, insieme all’Estremadura spagnola, sono le uniche zone in Europa a non essere passate al rosso. Ovvero all’alto grado di allerta. Si tratta di Piemonte, Toscana, Umbria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Mappa Ecdc, la situazione italiana ed europea
La mappa del 2 dicembre sulla situazione epidemiologica in Europa pubblicata dall’Ecdc certifica che l’Italia è, almeno per ora, in una condizione relativamente migliore rispetto al resto d’Europa. Pur non avendo neanche una regione in verde (fascia che indica un rischio epidemiologico basso) in Italia ci sono ancora 7 regioni in arancione (Piemonte, Toscana, Umbria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna). Le altre sono rosse, tranne la Valle d’Aosta, l’Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia, tutte e tre in rosso scuro.
Solo la Spagna ha una regione in arancione, si tratta dell’Estremadura. Tutto il resto dell’Unione europea e del See (Spazio Economico Europeo) è rosso o rosso scuro. Con interi stati in quest’ultima categoria (Islanda, Irlanda, l’intero Benelux, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Slovenia, i tre Stati Baltici, la Danimarca). Anche larga parte della Germania è nella fascia di massimo rischio epidemiologico.
I criteri della mappa Ecdc
La mappa dell’Ecdc si basa su due parametri: il numero di nuovi casi positivi al Sars-CoV-2 registrati negli ultimi 14 giorni per ogni 100mila abitanti e il tasso di positivi sul totale dei test effettuati. La Commissione ha proposto di includere nei parametri anche il tasso di vaccinazione contro il Covid-19.
Ecdc: «Più della metà delle infezioni saranno da Omicron»
Secondo le previsioni dell’Ecdc, la variante Omicron potrebbe rappresentare più della metà di tutte le infezioni da Covid in Europa entro i prossimi mesi. Dal report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie emerge che «potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla Delta e, in tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da SARS-CoV-2 nell’UE/SEE entro i prossimi mesi». Finora i casi di Omicron sono 70 in 13 Paesi.
«I dati preliminari dal Sudafrica - si legge nel report - suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta. In tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da Sars-CoV-2 nell’Ue/Spazio economico europeo entro i prossimi mesi. Tanto maggiore è il vantaggio di crescita di Omicron rispetto alla variante Delta e la sua circolazione nell’Ue/See, tanto più breve è il tempo previsto prima che Omicron causi la maggior parte di tutte le infezioni da Sars-CoV-2».
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