Qual è lo stipendio medio in Europa? Ecco quanto guadagnano gli italiani rispetto agli altri lavoratori in territorio europeo.
Qual è lo stipendio medio in Europa e come si colloca l’Italia nella classifica dei Paesi dove si guadagna di più?
L’indicatore del salario medio orario in Europa varia notevolmente tra i diversi Paesi, evidenziando non solo disuguaglianze economiche e ma anche differenti standard di vita. L’indicatore di riferimento è il costo orario medio del lavoro, che si riferisce alla spesa totale sostenuta dai datori di lavoro per assumere personale.
Tenendo conto di tutte le spese previste quando si assume un dipendente, il valore dell’indicatore non rispecchia il netto percepito dal lavoratore - che si rivela essere sensibilmente più basso. Tuttavia, i dati di seguito riportati costituiscono uno strumento utile per comprendere in quali Paesi il costo del lavoro - e presumibilmente anche gli stipendi - sono più alti. Un ruolo fondamentale è rappresentato dal cosiddetto “cuneo fiscale”, ovvero la somma delle imposte (dirette, indirette, contributi previdenziali) che impattano sul costo del lavoro. Nel 2022 il cuneo fiscale in Italia è stato del 45,9%, ben al di sopra della media OCSE (34,6%).
Lo stipendio medio in Europa. Dov’è l’Italia?
Secondo il report del FMI pubblicato ad aprile 2024, che raccoglie i dati del 2023, il Lussemburgo si posiziona in cima alla classifica con uno stipendio medio di 47,2 euro l’ora, seguito da Danimarca e Norvegia, con rispettivamente 42,0 e 41,7 euro l’ora. I Paesi nordici sono noti per i loro alti standard di vita, i sistemi di welfare generosi e le loro economie prosperose.
In Islanda, il salario medio orario è di 39,5 euro, mentre in Belgio si attesta a 36,3 euro. L’Irlanda e i Paesi Bassi presentano uno stipendio medio rispettivamente di 33,3 e 33,0 euro l’ora. La Germania, l’economia più grande dell’Europa, offre una retribuzione media di 31,6 euro l’ora, leggermente superiore rispetto a Finlandia (30,5 euro) e Austria (30,0 euro). In Francia lo stipendio medio è di 28,7 euro l’ora, mentre chiude il gruppo dei Paesi con salari medi sopra i 25 euro la Svezia con Francia 26,3 euro.
L’Italia è 14° nella classifica degli stipendi più alti d’Europa con 21,50 euro.
Pos. | Paese | Costo orario medio del lavoro |
1 | 🇱🇺Lussemburgo | €47,20 |
2 | 🇩🇰Danimarca | €42,00 |
3 | 🇳🇴Norvegia | €41,70 |
4 | 🇮🇸Islanda | €39,50 |
5 | 🇧🇪Belgio | €36,30 |
6 | 🇫🇮Irlanda | €33,30 |
7 | 🇳🇱Paesi Bassi | €33,00 |
8 | 🇩🇪Germania | €31,60 |
9 | 🇫🇮Finlandia | €30,50 |
10 | 🇦🇹Austria | €30,00 |
11 | 🇫🇷Francia | €28,70 |
12 | 🇸🇪Svezia | €26,30 |
13 | 🇸🇮Slovenia | €21,90 |
14 | 🇮🇹Italia | €21,50 |
15 | 🇪🇸Spagna | €18,20 |
16 | 🇨🇾Cipro | €16,30 |
17 | 🇱🇹Lituania | €14,00 |
18 | 🇲🇹Malta | €14,00 |
19 | 🇵🇹Portogallo | €13,70 |
20 | 🇨🇿Repubblica Ceca | €13,60 |
21 | 🇪🇪Estonia | €13,60 |
22 | 🇵🇭Croazia | €12,70 |
23 | 🇬🇷Grecia | €12,60 |
24 | 🇸🇰Slovacchia | €12,50 |
25 | 🇵🇱Polonia | €11,90 |
26 | 🇭🇺Ungheria | €11,00 |
27 | 🇱🇻Lettonia | €10,70 |
28 | 🇷🇴Romania | €10,40 |
29 | 🇧🇬Bulgaria | €8,10 |
Media UE | €24,00 |
Nota metodologica
Il costo totale del lavoro si riferisce alla spesa totale sostenuta dai datori di lavoro per assumere personale. Copre i costi salariali e non salariali meno i sussidi. Include i costi di formazione professionale o altre spese quali costi di reclutamento e spese per abiti da lavoro. I costi salariali comprendono le remunerazioni dirette al lordo dei contributi sociali, dei bonus e delle indennità dei dipendenti pagati da un datore di lavoro a un dipendente in cambio del lavoro svolto, come anche pagamenti per piani di risparmio dei dipendenti, pagamenti per i giorni non lavorati e remunerazioni in natura come cibo, bevande, carburante, auto aziendali, ecc.
I costi non salariali comprendono i contributi sociali a carico del datore di lavoro più le imposte sul lavoro considerato come costo del lavoro meno sussidi, destinati a rimborsare parte o tutto il costo della remunerazione diretta del datore di lavoro.
I dati sul costo del lavoro presentati nel report in esame riguardano le imprese con 10 o più dipendenti (compresi gli apprendisti). Le stime sono ottenute estrapolando i dati sul costo orario del lavoro espressi nelle valute nazionali utilizzando l’indice trimestrale del costo del lavoro (LCI) trasmesso dagli Stati membri. Per il calcolo del dato nei Paesi che non hanno adottato l’euro sono stati utilizzati i tassi di cambio medi annuali.
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