Italia, Francia e Germania sono pronte alla missione Aspides per difendere, anche con la forza, le navi commerciali nel Mar Rosso: stiamo entrando in guerra contro gli Houthi?
L’Italia sta entrando in guerra contro gli Houthi? Viste le notizie che arrivano da Bruxelles forse sarebbe il caso iniziarsi a porsi questa domanda, dato che la missione Aspides nel Mar Rosso a cui hanno aderito Francia e Germania contemplerà anche l’uso della forza per difendere le navi commerciali attaccate dai ribelli yemeniti.
“La nostra Marina militare sta già operando per difendere le nostre navi mercantili, ma serve una nuova missione europea - ha spiegato il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Mi auguro che si possa già approvare definitivamente nel prossimo Consiglio Affari esteri, dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi. Per dare poi il tempo ai tecnici della Difesa di individuare i confini, anche militari, dell’operazione, così come le regole d’ingaggio”.
A breve si conosceranno i dettagli della missione Aspides e da quanti navi da guerra sarà composta la flotta schierata, ma da Bruxelles è trapelato come in caso di un attacco degli Houthi a delle imbarcazioni commerciali in transito nel Mar Rosso la nostra Marina sarebbe autorizzata a intervenire con la forza.
“L’export rappresenta il 40% circa del nostro Prodotto interno lordo - ha aggiunto il ministro -, non possiamo permettere che, a causa delle aggressioni dei ribelli Houthi, sia minacciata una parte importante della nostra economia”.
Da quando i ribelli yemeniti hanno iniziato le loro azioni contro le navi in transito nel Mar Rosso, una ritorsione questa verso Israele dopo lo scoppio della guerra con Hamas, l’Italia infatti è stato il Paese più danneggiato dalla decisione presa da diverse compagnie di navigazione che stanno preferendo circumnavigare l’Africa rispetto a passare per il canale di Suez.
L’Italia in guerra nel Mar Rosso?
Gli Houti sono da anni impegnati in una guerra civile dove hanno saputo resistere alle bombe sganciate dall’Arabia Saudita e da altri Paesi arabi, riuscendo a prendere il controllo di gran parte dello Yemen - compresa la capitale Sana’a - soprattutto grazie al sostegno di Iran, Siria e Corea del Nord, con il quadro delle alleanze di questi ribelli che comprende anche Hezbollah e Hamas.
Con lo scoppio della guerra nella striscia di Gaza gli Houthi hanno iniziato ad attaccare le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e dirette verso Israele, provocando la dura reazione da parte dell’Occidente con Usa e Regno Unito che da giorni stanno effettuando raid sul territorio yemenita controllato da questi ribelli.
Gli Houthi hanno dichiarato di non essere intenzionati a fermarsi, tanto da aver colpito nei giorni scorsi una nave greca con un missile. Questo caos nel Mar Rosso si aggiunge alla guerra tra Israele e Hamas - senza dimenticare l’Ucraina - e ai continui attacchi a opera di Iran, Usa e Israele, in Iraq dove agiscono diverse milizie e ci sono basi occidentali.
In questo scenario Italia, Francia e Germania, hanno fretta di dare inizio alla missione Aspides che avrà “compiti difensivi” senza escludere però l’utilizzo della forza se necessario, con i tre Paesi che hanno invitato anche altre Stati membri a “considerare favorevolmente la loro partecipazione, con mezzi navali o contributi di personale”. Se tutto dovesse procedere in maniera celere, il via all’operazione potrebbe avvenire a metà febbraio.
Questo significa che l’Italia presto entrerà in guerra contro gli Houthi? Tecnicamente no, anche se molto dipenderà da come evolveranno gli attacchi dell’asse Usa-Gb nei confronti dei ribelli e, soprattutto, dal possibile coinvolgimento anche dell’Iran.
L’unica cosa certa è che, come dichiarato da Antonio Tajani, sulla missione Aspides il governo “informerà sicuramente il Parlamento”, anche se ancora sono da chiarire quali saranno i contorni di questa operazione lanciata da Italia, Francia e Germania.
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