Il ricordo di Elkann a un anno dalla scomparsa di Marchionne, mentre FCA continua sul percorso indicato dal manager.
Il 25 luglio dello scorso anno, a Zurigo, moriva Sergio Marchionne, l’uomo che ha preso in mano la Fiat rilanciandola a livello globale.
Ciò che oggi è FCA lo si deve a lui, visionario dirigente aziendale e abile negoziatore che ha dato nuova vita allo storico gruppo automobilistico di Torino.
Alla vigilia del primo anniversario della sua scomparsa, il presidente di FCA, John Elkann lo ha voluto ricordare con parole commosse, mentre l’azienda raccoglie l’eredità lasciata dal manager. Obiettivo? Consolidarsi e crescere come lui avrebbe voluto.
FCA: un anno senza Marchionne il ricordo di Elkann
Per giudicare il manager che è stato, bisogna guardare ai risultati: Marchionne arrivò alla Fiat trovando una grande azienda pericolosamente in perdita. In pochi anni riuscì a rimetterla in piedi portando il suo valore di Borsa 12 volte superiore a quello iniziale.
Un’attività, forse, più riconosciuta negli Stati Uniti che in Italia, dove in tanti lo guardavano con diffidenza, pur riconoscendogli grandi capacità manageriale.
Lo ho ricordato commosso, proprio in queste ore, il presidente di FCA, John Elkann, attribuendogli “valori di umanità, responsabilità e apertura mentale”. Gli stessi, afferma ancora, che “continuano a guidare le nostre aziende” insieme alla voglia di continuare a ricercare l’eccellenza, come Marchionne ha insegnato.
“La sua visione di FCA, CNH Industrial e Ferrari era quella di aziende ricche di donne e uomini di virtù, persone che sentono la responsabilità di ciò che fanno, agendo con decisione e coraggio, non tirandosi indietro. Se le nostre aziende sono così, oggi, lo dobbiamo anche a lui, e gli saremo sempre grati per averci dimostrato che non bisogna mai accontentarsi della mediocrità, essere sempre ambiziosi nel cambiare le cose in meglio, lavorando per la collettività. Oggi c’è chi ricorda il leader illuminato, chi ricorda l’uomo, chi l’amico. Tutti noi lo ricordiamo con immenso affetto”
ha concluso Elkann.
Proseguire sulla strada della crescita e dell’eccellenza
Appare naturale chiedersi, come sarebbe ora il volto di FCA se ci fosse ancora Sergio Marchionne al timone. Il gruppo italo-americano sta dimostrando di voler proseguire sul percorso che lui aveva tracciato e che puntava dritto all’eccellenza, alla crescita. Con ambizione ma supportata da impegni concreti.
In particolare sul fronte delle operazioni M&A, FCA sta dimostrando di aver raccolto l’eredità del suo compianto manager.
E proprio mentre il mondo dell’auto si appresta a rendere omaggio alla sua memoria, arrivano indiscrezioni sul riavvio delle trattative con Renault-Nissan. Dopo il fallimento della proposta di combinazione tra i due grandi gruppi automobilistici, il Sole 24 Ore scrive che il dialogo con i francesi non si sarebbe mai interrotto e che resterebbe una priorità per FCA, almeno fino a quando non verranno valutati eventuali scenari alternativi.
Secondo fonti anonime ma ben informate, un nuovo accordo prevedrebbe però uno schema più complesso e da realizzare in più fasi.
All’orizzonte c’è anche Peugeot, che continuerebbe a guardare con interesse a FCA. Carlos Tavares - dopo aver acquisito Opel - sarebbe pronto a un nuovo deal: un eventuale accordo tra le due case automobilistiche sarebbe ritenuto piuttosto redditizio, oltre che altamente strategico.
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