Mascherine obbligatorie, nuova scadenza del ministero della Salute

Luna Luciano

30 Dicembre 2023 - 11:38

È stato prolungato l’obbligo delle mascherine dal ministero della Salute a causa dei contagi. Ecco cosa sta accadendo in Italia e qual è la nuova scadenza.

Mascherine obbligatorie, nuova scadenza del ministero della Salute

Il ministero della Salute ha deciso di prolungare l’obbligo di indossare la mascherina a causa dell’aumento vertiginoso dei contagi.

Il Covid, insieme ai virus influenzali, ha preso a correre per tutta la penisola costringendo milioni di italiani a letto durante le feste e ne sono una prova i numerosi pranzi ed eventi di Natale che sono stati disertati a causa della febbre alta.

Ma il picco di contagi ancora non è stato raggiunto. Secondo gli esperti, infatti, a Capodanno dovrebbe registrarsi l’ultima “fiammata” di Covid.

Nonostante l’incidenza e l’indice di trasmissibilità stiano scendendo rispetto alla scorsa settimana, di fatti, secondo gli esperti il picco dei contagi non è stato ancora raggiunto e a preoccupare i virologi è proprio l’ultimo giorno dell’anno. A causa dei molteplici brindisi, tra baci e abbracci scambiati con amici e parenti, il virus Sars-Cov-2 , con le sue molteplici varianti, potrebbero diffondersi più rapidamente.

Ecco quindi che gli esperto hanno consigliato di comportarsi in maniera coscienziosa, sottoponendosi ai tamponi anti-Covid in caso di una sintomatologia manifesta, soprattutto se si deve entrare a contato con amici e parenti fragili o con fattori di rischio.

E tra le misure da adottare preventivamente per limitare la diffusione del virus c’è anche l’utilizzo della mascherina - solo in determinati luoghi indicati dal Ministero - prolungato per buona parte del 2024. Ma qual è la nuova scadenza?

È opportuno trovare una risposta a questo quesito, ricordando dove è obbligatorio indossare le mascherine e fino a quando. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Mascherine obbligatorie a causa dei contagi: la situazione in Italia

Da inizio inizio dicembre sono tornate obbligatorie le mascherine in reparti ospedalieri e Rsa a causa dell’aumento vertiginoso dei contagi. Contagi che, stando all’ultimo report Iss-ministero per la settimana 21-27 dicembre, sarebbero in leggera diminuzione, ma secondo gli esperti non è così.

Attualmente secondo i dati nella settimana 21-27 dicembre, si è registrato un calo dell’incidenza pari a 70 casi ogni 100mila abitanti, in discesa rispetto ai 103mila del periodo 14-20 dicembre, così come per il numero dei contagi attestatisi intorno ai 40.988 casi positivi contro ai 60.556 della settimana precedente. Il calo dell’incidenza, avverte l’Iss potrebbe però in parte essere attribuibile a una “ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, concorda su una sottostima dei casi, ricordando che l’indice di trasmissibilità Covid è “sempre al pelo della soglia epidemica di 1, poco sotto, quindi rimane il rischio di una fase espansiva”.

Mascherine obbligatorie: ecco dove e fino a quando

Il quadro dei contagi parla da sé, l’aumento consistente dei casi positivi al Covid ha costretto le strutture sanitarie ad adottare diverse misure: in Lombardia è scattato il blocco dei ricoveri non urgenti prenotati dai cittadini in area sanitaria riabilitativa e sociosanitaria fino al 31 gennaio, mentre per i ricoveri chirurgici (non urgenti) il blocco durerà solo fino al 15 gennaio.

Ma a intervenire per arginare la diffusione del Covid è stato anche il ministero della Salute che ha deciso di prolungare l’obbligo delle mascherine fino al 30 giugno 2024 in:

  • Rsa;
  • strutture di lungodegenza;
  • strutture riabilitative;
  • hospice;
  • reparti ospedalieri con pazienti fragili.

Infatti, resta obbligatorio indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, per gli utenti e per i visitatori presso le strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture sanitarie stesse.

L’obbligo è stato esteso poi ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali; comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali; gli hospice; le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani (anche non autosufficienti).

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