Giornata negativa per tutte le principali commodities, oggi bene solo il petrolio dopo il taglio dell’offerta da parte dell’OPEC e dalla diminuzione degli impianti di shale oil. Tra le performance positive spicca il derivato sullo zucchero, mentre tra quelle negative il gas naturale
Il mercato delle materie prime oggi si appresta ad archiviare la giornata in generale ribasso. Si salvano solo i futures energetici, con il petrolio in progresso del 2,34%, mentre il derivato quotato all’ICE, il WTI, mette a segno una performance dell’1,76%. Il gasolio al momento segna un +2,54%.
Tra i metalli oggi si salva solo il palladio, mentre tutti gli altri asset rimangono sotto la parità di circa mezzo punto percentuale. Tra i peggiori il rame che al momento cede lo 0,76% a seguire l’alluminio che lascia sul campo lo 0,44%.
Per quanto riguarda il settore agricolo bene solo lo zucchero al momento in progresso di 3 punti percentuali. Male il caffè e la soia oggi che perdono rispettivamente l’1,46% e l’1%.
Focus del giorno: taglio dell’offerta del petrolio
I prezzi del petrolio sono aumentati di circa il 2% a seguito dei tagli di produzione dell’OPEC e della Russia, ma anche grazie ai segnali di calo delle scorte petrolifere degli Stati Uniti.
L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio guidata dal Medio Oriente e altri produttori, inclusa la Russia, avevano concordato alla fine del 2018 di tagliare l’offerta a partire da questo mese, cercando di contenere l’eccesso di offerta globale.
Un ulteriore aiuto al rialzo delle quotazioni è venuto dal numero di impianti di shale oil statunitensi leggermente scesi a 873 all’inizio di quest’anno. Questo potrebbe dunque segnalare un rallentamento della produzione degli Stati Uniti, l’anno scorso al primo posto come produttore mondiale di petrolio.
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