Materie prime: l’oro è pronto per nuovi record

Stefano Masa

11 Dicembre 2024 - 10:42

Il comparto energetico non beneficia abbastanza dall’attuale crisi geopolitica internazionale. Un potenziale outsider potrebbe ancora essere il bene rifugio per eccellenza.

Materie prime: l’oro è pronto per nuovi record

Le materie prime rappresentate dal benchmark CRB Index confermano la loro staticità periodale che, seppur beneficiarie di una buona performance annuale (da inizio anno pari a +9,56%), non sembrano poter stimolare interesse da parte di nuovi compratori. Da fine settembre la loro lateralità ha preso ormai forma e, con il trascorrere delle giornate, le singole chiusure appaiono orientate a rispettare il trading range finora delineato che, come riportato nel nostro precedente outlook, risulta confinato in un’ampia area di prezzo compresa tra i 277,707 (supporto) e 293,568 (resistenza) punti.

CRB Index CRB Index - Grafico settimanale con indicatore RSI (14)

La strategia ipotizzata al termine di novembre, pertanto, appare confermata ovvero: «long al superamento di area 289,90 punti oppure short in caso di cedimento di quota 282,72 punti» con i rispettivi target a 289,90 e 276,85 punti. Un aggiornamento rispetto alla scorsa view, però, è doveroso: con il trascorrere delle giornate il fronte algoritmico ha riportato diversi segnali contrastanti ed opposti tra loro che, operativamente, potrebbe rappresentare un imminente incremento di volatilità con conseguente accelerazione direzionale a favore dell’una o dell’altra strategia impostata.

Paniere Energy: Heating Oil e RBob Gasoline sorvegliati speciali

A caratterizzare le ultime giornate è stato senz’ombra di dubbio l’andamento del Gas Naturale che, come sempre riportato nella nostra recente view ha, di fatto, completato l’intero setup grafico ipotizzato. La corsa del Future sul Natural Gas, dopo aver tentato nuovi massimi di periodo, ha ridimensionato le proprie ambizioni retrocedendo repentinamente e violando l’importante supporto coincidente alla soglia psicologia a quota 3.

GAS NATURALE FUTURE GAS NATURALE FUTURE - Grafico settimanale con Pivot Point, Moving Average (25) e indicatore RSI (14)

Successivamente, nelle sedute a seguire, una inaspettata forza dei buyer ha contribuito a riportare il sottostante ad un livello di prezzo (area 3,16) più coerente con l’intera struttura tecnica di fondo: graficamente, infatti, le quotazioni stazionano a ridosso della trend line rialzista tracciata in corrispondenza dei minimi di ottobre e, solo l’eventuale violazione di quest’ultima, potrebbe decretare l’interruzione dell’uptrend in corso. Particolare attenzione, quindi, in caso di prezzi inferiori a quota 3,06 poiché la più stretta conseguenza coinciderebbe con un downside inferiore a soglia 2,857. Ottimo, invece, un ritorno degli scambi superiore a 3,36 con potenziale prosecuzione oltre i massimi registrati a fine novembre. Rimanendo nel comparto energy, il trascorrere delle prossime giornate potrebbe essere decisivo per due sottostanti, talvolta, sottovalutati ossia: l’Heating Oil e RBob Gasoline. In capo ad entrambi la nostra attenzione sarà garantita.

Paniere Metals: il lingotto potrebbe sorprendere

Sul paniere dei cosiddetti metalli “preziosi” potremmo godere di una nuova ed importante affermazione del bene rifugio per definizione. L’Oro, infatti, si presenta nell’ultima parte dell’anno con una impostazione tecnica complessivamente positiva. Sul versante algoritmico i principali leading e lagging indicators evidenziano valori coincidenti ad ormai affermati buy signals mentre, graficamente, la recente ed attuale dinamica dei prezzi potrebbe suggerire una proiezione delle quotazioni in direzione dei precedenti record.

GOLD FUTURE GOLD FUTURE - Grafico settimanale con Pivot Point, Moving Average (25) e indicatore RSI (14)

Qualora gli scambi dovessero oltrepassare con forza area 2.725 il successivo approdo a ridosso dei 2.800 dollari sembra poter essere conseguito nell’arco di poche sedute. Scenario opposto e pertanto negativo, invece, in caso di ritorno delle quotazioni a valori inferiori a quota 2.635 con verosimile certezza di downside a 2.595 dollari.
Nel paniere metalli cosiddetti “non preziosi” un particolare monitoraggio dovrà essere fatto in capo all’Alluminio che, potenzialmente, potrebbe subire una prossima pressione da parte dei venditori. Altro sottostante in attesa di conferma è il Nickel che, ancora arenato a ridosso di area 16.000, vedrebbe un ritorno di ottimismo solo mediante un primo auspicabile ritorno superiore a quota 16.105.

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