Inizia bene l’avventura di Matica Fintec in Borsa Italiana. Approdato ufficialmente oggi sul mercato AIM Italia, il titolo della PMI innovativa ha fatto registrare una crescita del 6%. Money.it nel corso della cerimonia di quotazione ha intervistato il Presidente della società: Sandro Camilleri
Inizia bene l’avventura di Matica Fintec in Borsa Italiana. Approdata ufficialmente oggi sul mercato AIM Italia, la PMI innovativa diretta da Sandro Camilleri ha chiuso le contrattazioni odierne facendo registrare una crescita dell’6%.
Dopo che inizialmente la 30ª società ammessa quest’anno sul mercato AIM di Borsa Italiana non ha potuto iniziare le contrattazioni fin dal suono della campanella perché il titolo era stato temporaneamente sospeso per eccesso di rialzo, a fine seduta il prezzo delle azioni - che avevano toccato il prezzo di 2,0995 euro per azione - si è attestato a 1,81 euro per azione. Il prezzo fissato in fase IPO era di 1,71 euro per azione.
Di conseguenza la capitalizzazione di mercato di Matica Fintec si è attestata a circa 19 milioni di Euro. Va anche sottolineato che nella giornata odierna sono state scambiate sul mercato n. 844.200 azioni ordinarie, pari ad un controvalore di circa 1,6 milioni di Euro.
Matica Fintec: Sandro Camilleri svela i prossimi obiettivi
Al termine della cerimonia di quotazione in Borsa Italiana di Matica Fintec, Money.it ha intervistato il leader del management della PMI innovativa attiva nel settore dei pagamenti digitali e dell’identità digitale, ossia il Presidente della società: Sandro Camilleri
Quali sono gli obiettivi post IPO di Matica Fintec considerando anche i vostri settori di riferimento?
Il nostro è un settore importante perché il cashless sta crescendo a dei tassi incredibili. Basti pensare che il giro d’affari che ruota intorno al mondo della moneta elettronica e dei documenti digitali è di 7-8 miliardi di dollari. Proprio per questo ci piacerebbe crescere in questi settori visto che sono molto grandi. Sicuramente dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, aumentando di conseguenza la visibilità, i ricavi e la nostra massa critica. In base a ciò ovviamente stiamo anche attenti a nuove possibili acquisizioni”.
Proprio riguardo le acquisizioni avete già identificato qualche profilo?
Ci stiamo guardando intorno. Abbiamo già dei target a cui abbiamo già dimostrato il nostro interesse. Probabilmente però avremo delle novità il prossimo anno, anche perché sono tutte realtà internazionali e quindi ci vorrà del tempo. Inoltre, va considerato che quello dove opera Matica Fintec è un settore dove ci si conosce tutti. Quindi sì abbiamo delle idee, ma ancora è presto. Inoltre, ricordo che Matica Fintec ha già fatto delle operazioni di acquisizioni in passato: una in Austria e una in Germania.
Quali sono le vostre aree geografiche di riferimento?
Noi facciamo il 30% del fatturato nelle Americhe, un altro 30% in Asia e il restante 40% nella cosiddetta area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Ci piacerebbe continuare a crescere soprattutto nelle aree dove il mondo della digital identity e dei sistemi di pagamento è preponderante, ossia il mercato americano e quello asiatico. Anche riguardo le acquisizioni queste sono le aree di maggior interesse, perché le operazioni di M&A cerchi di farle sempre dove il mercato è più grosso.
Cosa rappresenta per voi la quotazione in Borsa Italiana? Pensate a una migrazione sul listino principale?
Per Matica Fintec la quotazione in Borsa Italiana sul mercato AIM è solo un punto di partenza. Ovviamente prima di tutto la cosa importante è far bene, poi se tutto andrà come deve andare allora penseremo di quotare il titolo sul listino principale: l’MTA.
Avete intenzione di incrementare i rapporti con le altre big del settore?
Abbiamo già instaurato i rapporti con le big del settore, il problema è che sono veramente grossi. Tra queste per esempio vi sono Evolis, che è quotata sull’Euronext, e Muhlbauer che è quotata sul mercato tedesco. In qualche caso con queste aziende abbiamo attivato dei rapporti di collaborazione tecnica, però poi alla fine siamo tutti concorrenti.
Cosa ne pensa dello strumento del cashback e della lotta al contante attivata dal governo italiano?
L’Italia nell’utilizzo della moneta elettronica ha delle percentuali molto più basse rispetto alla media europea e rispetto all’estero. Credo che l’utilizzo delle carte di pagamento sia ormai un trend mondiale. Io non vedo però la carta di credito come un sistema anti evasione, ma come un sistema che facilita il pagamento di tutti i giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA