Giorgia Meloni sul Mes ha dichiarato che “se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo anche gli altri”, ma nel 2019 quando era il governo Conte bis a dover affrontare la questione parlava di “eurofollia” annunciando barricate contro “l’ennesimo tradimento verso il popolo”.
Giorgia Meloni sul Mes difficilmente tradirà le aspettative dell’Unione europea, che si aspetta che l’Italia ratifichi al più presto la riforma del meccanismo che ancora non può entrare in funzione visto che siamo l’unico Paese che ancora non ha dato il via libera.
Finora il governo Meloni e quello precedente guidato dal super europeista Mario Draghi, si sono sempre nascosti, irritando non poco Bruxelles, dietro al paravento dell’attesa del pronunciamento sulla riforma del Mes da parte della Corte costituzionale tedesca.
Dopo che dalla Corte di Karlsruhe è arrivato il disco verde con anche la Germania che così ha potuto ratificare la riforma, tutti gli occhi sono ora puntati sull’Italia con la “patata bollente” del Mes tutta nelle mani di Giorgia Meloni.
Nel 2019 ai tempi del Conte bis, quando era stato l’allora governo giallorosso a dover affrontare lo spinoso argomento della riforma del Mes, Meloni con un tweet annunciava barricate parlando di “ eurofollia ” e di una “super Troika onnipotente”.
Conte ha dato ok a riforma Fondo salva stati (MES) senza coinvolgere il Parlamento, che entro Dicembre sarà chiamato a ratificare questa nuova eurofollia: una super Troika onnipotente. FDI farà barricate contro ennesimo tradimento verso il popolo. #StopMeshttps://t.co/AO2gioqF5J
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 18, 2019
Adesso che invece a Palazzo Chigi c’è lei, la presidente del Consiglio ha fatto intendere che il suo governo potrebbe ratificare la riforma del Mes promettendo però che l’Italia mai accederà al meccanismo fino a quando lei “conterà qualcosa”.
Meloni e la riforma del Mes
A metà settembre in piena campagna elettorale, Giorgia Meloni si è sbilanciata in una frase dal forte eco mediatico: “"L’Europa è preoccupata per Meloni al governo? È finita la pacchia, difenderemo l’Italia”.
Ora che non è più nella bambagia dell’opposizione dove è molto semplice portare avanti le proprie convinzioni e battaglie, la nuova presidente del Consiglio presto potrebbe essere chiamata ad abiurare quanto detto in passato in merito alla riforma del Mes.
Ospite di Porta a Porta, Meloni prima di partire per l’Iraq per un saluto alle nostre truppe, ha cercato di fare il punto della situazione di questi suoi primi due mesi alla guida del Paese; tra i vari temi toccati, oltre naturalmente a quelli inerenti alla legge di Bilancio si è parlato anche della riforma del Mes.
“Finché io conto qualcosa l’Italia non accederà al Mes, lo posso firmare col sangue” ha scandito Meloni, aggiungendo però che “non è un grande tema, ma se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo anche gli altri”.
Parole queste che faranno di certo molto piacere all’Unione europea, ma la presidente del Consiglio ha voluto sottolineare che parlerà con il direttore del Mes per cercare di rendere lo strumento più utile.
In verità non è che ci siano spazi per delle modifiche visto che la riforma da tempo aspetta solo la ratifica dell’Italia per poter essere a disposizione dei Paesi; naturalmente questo non vuol dire che l’Italia accederà al Mes, ma la cosa era ben chiara anche nel 2019 quando Meloni e Salvini si scagliavano contro l’allora secondo governo Conte.
Per la fine della sua pacchia, il sentore è che l’Europa dovrà ancora attendere.
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