Meloni pensa ai “pieni poteri”? Perché si parla di elezioni anticipate insieme alle europee

Alessandro Cipolla

23 Agosto 2023 - 09:08

Stando ad alcune ricostruzioni, Giorgia Meloni sarebbe stufa dell’azione di logoramento portata avanti da Salvini e dalla destra extraparlamentare.

Meloni pensa ai “pieni poteri”? Perché si parla di elezioni anticipate insieme alle europee

Giorgia Meloni sarebbe tentata dai “pieni poteri”, evocati in passato - senza poi molto successo - da Matteo Salvini sempre ad agosto ma nel 2019. Stando a un articolo di Stefano Folli su La Repubblica, all’interno dei Fratelli d’Italia si starebbe ragionando sulla possibilità di sciogliere le Camere e portare il Paese a delle nuove elezioni anticipate.

A riguardo ci sarebbe già una data cerchiata con il circoletto rosso: quella del 9 giugno 2024, giorno in cui in Italia si voterà per le elezioni europee che, se queste indiscrezioni poi dovessero tramutarsi in realtà, verrebbero accorpate alle politiche.

Il motivo per cui Giorgia Meloni starebbe meditando uno strappo è l’operazione di logoramento da tempo in atto da parte di Matteo Salvini e Gianni Alemanno, con l’ex sindaco di Roma che in autunno potrebbe annunciare un nuovo partito di “destra-destra” pronto a correre alle elezioni europee.

Fratelli d’Italia ha costruito buona parte del suo successo elettorale sottraendo voti alla Lega durante l’esperienza del governo Draghi: nella comoda posizione di unico partito di opposizione, Meloni ha avuto gioco facile nel vampirizzare un Salvini imbrigliato in una maggioranza che comprendeva anche il Pd, i 5 Stelle e la sinistra.

Il caso di Roberto Vannacci però è l’ennesima spia di come il leader del Carroccio stia tentando di recuperare i voti persi: Salvini nei giorni scorsi ha telefonato al generale unendosi al controcanto della destra a difesa del militare, ponendosi sul fronte opposto rispetto alle scelte fatte dal ministro Crosetto che è uno dei fondatori di FdI.

La mossa di Salvini non sarebbe piaciuta molto a Meloni, visto che si tratterebbe dell’ennesimo tentativo del ministro di “superare a destra” la premier in una sorta di concorrenza sleale: la presidente del Consiglio infatti, dall’alto del suo scranno, non può permettersi uscite del genere per non irritare Washington e Bruxelles.

Meloni e la tentazione del voto anticipato

Al momento i sondaggi sembrerebbero premiare ancora Giorgia Meloni: non solo Fratelli d’Italia veleggerebbe sempre nelle confortevoli acque del 30%, ma anche il consenso personale della premier sarebbe sempre ampio e ben più alto rispetto a quello verso il suo governo.

In vista però di un autunno che si annuncia essere assai complicato, con i pochi soldi a disposizione per la legge di Bilancio che obbligheranno la maggioranza ad accantonare nuovamente molte delle promesse elettorali fatte, Meloni teme che la campagna di logoramento da parte di Salvini e Alemanno possa iniziare a dare i suoi frutti.

In particolare ci sarebbe un sondaggio che indicherebbe una possibile lista di destra guidata da Gianni Alemanno con un potenziale del 10% alle europee, voti questi che verrebbero sottratti per buona parte proprio a Fratelli d’Italia.

Se in autunno lo scontro all’interno del governo dovesse raggiungere il livello di guardia, una volta approvata la legge di Bilancio ecco che secondo i rumors Giorgia Meloni potrebbe tentare la prova di forza sciogliendo le Camere con l’obiettivo di ricevere un mandato pieno da parte degli italiani.

Una debacle alle europee per FdI infatti potrebbe avere conseguenze pesati per la premier, offuscando la sua aurea e dando il via a un possibile declino: la recente storia politica del nostro Paese è ricca di leader passati in breve tempo dal 30% a percentuali molto meno entusiasmanti, vedi Salvini, Di Maio e Renzi.

Fantapolitica? Probabile, ma se Forza Italia ora allo sbando dopo la morte di Silvio Berlusconi dovesse sempre più avvicinarsi a quella fusione con Fratelli d’Italia più volte ipotizzata di recente, ecco che la presidente del Consiglio potrebbe avere la forza per vincere le elezioni anche senza il Carroccio.

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