Mentre il mondo è in subbuglio, a Bruxelles hanno fatto catenaccio sulla Commissione

Guido Salerno Aletta

27/07/2024

La conferma alla Presidenza di Ursula Von der Leyen è stato solo un modo per rinviare a dopo ogni cambiamento. L’Italia? Sta al vento, ed attende gli eventi.

Mentre il mondo è in subbuglio, a Bruxelles hanno fatto catenaccio sulla Commissione

Hanno fatto l’en plein, a Bruxelles, dividendosi tutti gli incarichi di vertice dell’Unione: i Top Jobs andavano definiti il prima possibile, chiudendo ogni spazio di trattativa con le opposizioni. Una decisione dettata dal timore di perdere potere, mentre nel mondo tanti equilibri stanno cambiando velocissimi.

Il quadro politico europeo, americano e mondiale è troppo instabile e frastagliato per potersi permettere di mollare la presa: in Francia, le elezioni legislative anticipate dopo la sconfitta alle europee hanno confermato la mancanza di sostegno popolare alla compagine che sostiene il Presidente Emmanuel Macron; negli Usa, dopo il fallito attentato a Donald Trump, la rinuncia alla ricandidatura da parte del Presidente Joe ha riaperto i giochi tra i Democratici che vedono consolidarsi la candidatura di Kamala Harris attuale Vice Presidente; il ministro degli esteri ucraino Kuleba si è recato a Pechino per sondare le posizioni della Cina; sempre a Pechino, la diplomazia cinese ha promosso un accordo tra dodici fazioni palestinesi in vista della gestione politica unitaria in vista della sospensione delle operazioni militari a Gaza; il premier israeliano Netanyau si è recato a Washington per perorare il sostegno alla lotta contro il terrorismo di Hamas e soprattutto contro il pericolo esistenziale rappresentato dal nucleare iraniano; a Londra, il nuovo governo laburista, appena insediatosi, manda segnali confusi un po’ su tutto, anche sul Tempest, il progetto di costruire un aereo di sesta generazione che ha come partner l’Italia ed il Giappone.
L’Europa si trova in bilico, tra una ulteriore progressione espansiva nel quadrante balcanico ed oltre il Mar Nero e le faglie interne che minano il progetto di trasformarsi in un Super Stato: l’idea di superare la regola dell’unanimità per le decisioni cruciali incontra troppi ostacoli ancora sommersi da parte della stessa Polonia, così come della Ungheria e dell’Austria. [...]

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