Tim Love, responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti di GAM Investments, evidenzia come le azioni emergenti potrebbero essere ancora sottovalutate
L’inizio 2020 è stato particolarmente difficile per i mercati azionari emergenti, penalizzati da un potenziale diffondersi del Coronavirus. L’indice MSCI EM ha perso nel solo gennaio il 4,69%, annullando gran parte dell’intenso rialzo messo in atto a dicembre 2019.
Anche se è ancora presto per dire se questo nuovo virus avrò le stesse ripercussioni della SARS, Tim Love, responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti di GAM Investments, sostiene come convenga stare all’erta, mantenendo riserve liquide e guardare al medio e lungo periodo.
“Il focus sulla cattura del potenziale di rialzo è fondamentale quando si ha a che fare con l’equity emergente, evitando allo stesso tempo un’eccessiva esposizione al ribasso. Il nostro approccio generale è agnostico dal punto di vista dello stile. Piuttosto che privilegiare approcci growth o value, cerchiamo di acquistare titoli di alta qualità a valutazioni interessanti, nel contesto di un solido quadro di gestione del rischio”, dichiara l’esperto.
Il problema della liquidità in un ambiente di risk-off
Per Love, la liquidità è un elemento critico quando si presentano situazioni di risk-off. Questo perché diventa importante riuscire ad uscire rapidamente dalle posizioni in essere. “Privilegiamo le partecipazioni di qualità superiore (in termini di free cash flow e capitale circolante) e limitiamo rigorosamente le nostre allocazioni agli investimenti nei mercati di frontiera meno liquidi. Siamo fermamente concentrati sui fondamentali, sulle valutazioni e sulla logica di rischio/rendimento per l’acquisto in questa classe di attivi”, sostiene Tim Love.
Azionario emergente pronto per una ripresa di medio lungo termine
Secondo il responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti di GAM Investments, l’azionario emergente potrebbe essere pronto a una ripresa di medio-lungo termine. Questo perché i titoli emergenti hanno sottoperformato i rispettivi mercati dei titoli di Stato.
“A nostro avviso, l’azionario emergente è ben posizionato in termini di struttura e robustezza dei bilanci e sembra offrire un appeal convincente agli investitori che seguono un approccio value, growth e di ricerca del rendimento”, chiosa l’esperto.
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