Le banche centrali hanno alzato i tassi di interesse all’unisono, ma oggi è il momento dei Non Farm Payrolls.
Fed, Bce e Boe alzano i tassi all’unisono, la prima di 0,25% mentre le altre due in modo più aggressivo, di uno 0,5%, e sottolineano la forte necessità di abbassare l’inflazione riducendo la liquidità.
Insomma, mosse di politica monetaria ampiamente previste dalla maggior parte degli operatori, di conseguenza non abbiamo visto nulla di nuovo sul fronte delle mosse della banche centrali. Anzi, abbiamo visto i mercati confermare le dinamiche sottostanti, con un Forex che ha ulteriormente allungato nella direzione di un dollaro in indebolimento, un EurUsd che è ha toccato livelli superiori a 1,10, e un cambio GbpUsd che ha confermato una pausa su base settimanale, sfiorando di nuovo i massimi, per poi venderli una volta toccati.
UsdJpy rimane incagliato sui minimi, probabile un’inversione di breve su questo cambio che rappresenta meglio di tutti il vero andamento del dollaro sul mercato, visto che per il momento sullo Yen non vediamo alcuna esternazione circa un aumento dei tassi da parte della Bank of Japan.
Il mercato azionario ha proseguito i movimenti rialzisti, confermando dei rendimenti da qualche mese a questa parte dell’ordine del 20-30% sugli indici azionari, destinati a finire nel breve, visto che a un mese dall’inizio dell’anno abbiamo già visto i test dei massimi dello scorso anno sui grafici a base annuale. In sostanza, è difficile vedere ulteriori allunghi sui massimi da questi livelli, soprattutto sui mercati europei
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L’ultimo market mover
Dopo una settimana molto intensa dal punto di vista dei dati macroeconomici, vediamo l’ultimo vero market mover, quello che potrebbe fare da “resa dei conti” per quanto riguarda le dinamiche settimanali: il dato dei Nfp, i Non Farm Payrolls, le buste paga del settore non agricolo Usa, fondamentale per valutare lo stato di salute dell’economia statunitense.
Questo dato è stato storicamente market mover, nel senso che difficilmente abbiamo visto un mercato poco volatile durante la sua uscita. Soprattutto in questo contesto, potremmo vedere un mercato muoversi di parecchio, in quanto il mercato del lavoro sta diventando sempre più influente nella lettura macroeconomica attuale.
Oltre ai tassi e all’inflazione, il mercato del lavoro sarà fondamentale come timing indicator per la valutazione dell’operato delle banche centrali. A livello macro, solamente quando avremo un inflazione all’interno dei range stabiliti dalle banche centrali, insieme a un tasso di disoccupazione su livelli “massimi”, potremmo valutare la possibilità di vedere le banche centrali spingere di nuovo l’economia tramite un abbassamento dei tassi di interesse.
Per il momento, quindi, è importante ciò che succede all’interno del mercato del lavoro e, purtroppo, si attende un suo peggioramento, utile a stabilire il momento giusto per spingere di nuovo l’economia. In sostanza, a livello di mercati, le 14:30 di oggi potrebbero dare vita al movimento “reale” della settimana.
Cosa aspettarsi oggi
Viste le forti movimentazioni sui cambi e sul mercato azionario, la giornata di oggi potrebbe essere interessante dal punto di vista dei movimenti. Proprio ieri, a fine giornata, abbiamo visto un Nasdaq ritracciare pesantemente dai massimi, stessa cosa dicasi per il Forex con i cambi che hanno ritracciato pesantemente ,dopo le parole di Lagarde durante la conferenza stampa Bce.
In pratica, potremmo vedere un ritracciamento sui mercati azionari e sulle majros contro il dollaro, con una possibile inversione al rialzo dei cambi che hanno il dollaro come valuta base, come, ad esempio, UsdCad, UsdChf e UsdJpy.
Attenzione quindi al pomeriggio di oggi che tra Nfp e apertura del cash degli Usa potrebbe darci delle sorprese.
EurUsd potrebbe ritornare al di sotto di 1,0880, GbpUsd potrebbe testare al ribasso 1,22, mentre UsdJpy potrebbe ritornare al di sopra dei 129, livello sfiorato ieri e che è servito come livello di resistenza.
Quindi, attenzione alla volatilità di oggi alle 14:30, visto che i movimenti in arrivo potrebbero essere preparatori per ulteriori esasperazioni dei movimenti visti ieri sul Forex. Per l’azionario siamo invece su livelli di guardia, visti i rendimenti fatti in poco tempo con questi movimenti fortissimi al rialzo.
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