Mercati nervosi oggi, con l’Asia che scambia in rosso e il petrolio che scivola sotto i 77 dollari al barile nella quotazione WTI. Crisi Evergrande e inflazione restano temi caldi.
I mercati azionari oggi scivolano e i beni rifugio come i titoli di Stato, l’oro e lo yen sono sostenuti in Asia.
La preoccupazione che l’inflazione possa ancora ostacolare il rimbalzo economico globale, costringendo le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse prima del previsto, frena l’ottimismo sulla ripresa.
I prezzi del petrolio crollano al minimo di sei settimane per il timore di un eccesso di offerta e per la prospettiva che Cina, Giappone e Stati Uniti rilascino a breve il greggio dalle loro riserve.
In Asia, infine, sotto i riflettori c’è ancora la vicenda Evergrande, con la crisi debitoria irrisolta.
In questa cornice, vediamo cosa succede oggi nei mercati.
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Mercati: Asia ko, Evergrande e inflazione minano gli scambi
Alle ore 8.10 circa, il Nikkei perde lo 0,3% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai sotto sotto la parità, scambiando rispettivamente a -0,93% e a -0,43%. Hong Kong va in rosso con -1,32%.
L’Hang Seng è trascinato al ribasso dai titoli tecnologici, con un calo del 5% di Alibaba e il crollo delle azioni Evergrande.
Il colosso immobiliare è ancora avvolto nella crisi di liquidità. Le ultime notizie raccontano della vendita dell’intera quota in HengTen Network, piattaforma di streaming, al prezzo di 2,13 miliardi di dollari Hong Kong (oltre 241 milioni di euro).
La vendita di HengTen è l’ultimo sforzo di Evergrande per raccogliere capitali. Lo sviluppatore ha dichiarato di aver raggiunto un accordo mercoledì per vendere circa 1,66 miliardi di azioni HengTen ad Allied Resources Investment Holdings per 1,28 dollari di Hong Kong ciascuna, secondo un documento. Si tratta di circa il 24% al di sotto del prezzo di chiusura di HengTen mercoledì di 1,69 dollari di Hong Kong per azione.
Mentre in Cina rimane aperta la crisi del mercato immobiliare, l’inflazione galoppante minaccia la ripresa globale.
L’inflazione “chiaramente non è così transitoria come alcuni avrebbero potuto sperare, ma non siamo ancora al punto in cui potremmo dire definitivamente che è radicata o persistente”, ha affermato Giorgio Caputo, senior portfolio manager di JO Hambro Capital Management.
In una intervista a Bloomberg, l’amministratore delegato di Goldman Sachs Group David Solomon ha sottolineato che i mercati potrebbero affrontare un periodo difficile mentre l’economia cerca di emergere dall’impatto improvviso della pandemia. “Se i tassi di interesse salgono, questo di per sé toglierà un po’ dell’esuberanza di alcuni mercati.”
Resta aperto il dibattito su crescita dei prezzi e prossime mosse delle banche centrali. Le riunioni di dicembre si preannunciano cruciali.
Tonfo del petrolio: rilascio di riserve in arrivo?
A dominare le scene dei mercati oggi è anche il petrolio. Le quotazioni sono in netto calo, con il Brent che scambia a 79,73 dollari al barile e il WTI a 79,62 dollari al barile intorno alle 8.25.
La prospettiva di un rilascio di forniture di greggio dalle riserve strategiche si fa strada in modo più realistico e pressante.
Gli USA stanno facendo pressione su Cina, India, Giappone e Corea del Sud affinché agiscano di concerto per l’immissione coordinata sul mercato di petrolio dalle riserve.
Biden è intenzionato a calmare i prezzi alle stelle della benzina, mentre il timore di un eccesso di offerta ha spinto ai minimi il prezzo dell’oro nero.
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