Mercati nervosi oggi: i motivi sono due

Violetta Silvestri

11 Gennaio 2022 - 08:25

I mercati stamane scambiano in territorio negativo, con l’Asia che vira in rosso in una seduta nervosa. I motivi delle oscillazioni sono sempre due: le aspettative sulla Fed e l’epidemia. Che succede?

Mercati nervosi oggi: i motivi sono due

Mercati oggi: le azioni asiatiche affondano negli scambi di stamane ore italiane, dopo il calo di Wall Street tra le continue preoccupazioni sulla variante Omicron, in particolare l’aumento dei casi in Cina.

A spingere in basso i titoli ci sono anche le aspettative sulla politica da falco sulla politica della Federal Reserve, confermata da stime di Goldman Sachs. Secondo la banca USA nel 2022 Powell presiederà ben 4 rialzi dei tassi.

Mentre si attendono con interesse i dati sull’inflazione statunitense di domani, i mercati asiatici viaggiano in rosso. Che succede?

Mercati: Asia in rosso, tra Omicron e Fed

Alle ore 8.09 circa, il Nikkei perde lo 0,9% e gli indici cinese Shenzhen e Shanghai diminuiscono rispettivamente dell’1,3% e dello 0,77%. Anche Hong Kong vira in rosso, scambiando a -0,61%.

La pressione del Covid-19 in Asia sta spingendo verso l’introduzione di nuove restrizioni in Cina e Hong Kong, mentre il Giappone ha esteso le sue misure alle frontiere fino alla fine di febbraio.

Le principali aziende, comprese le case automobilistiche come Toyota, avevano contato su una ripresa della fornitura di chip e altri prodotti dalla Cina e dal resto dell’Asia, con l’avanzare delle vaccinazioni e di altri sforzi di prevenzione dai contagi. Tuttavia, la recente ondata di infezioni da Omicron ha gettato un’ombra su tali speranze.

Yeap Jun Rong, market strategist presso IG a Singapore, ha dichiarato su Marketwatch:

“La Cina continua a lottare con un aumento dei casi, con misure restrittive che entrano in vigore per contenere la diffusione prima delle Olimpiadi invernali di febbraio. Anche se potrebbe essere ancora troppo presto per dirlo, i rischi di questo controllo potrebbero derivare da eventuali interruzioni nelle catene di approvvigionamento che aggravano le pressioni sui prezzi o da un cambiamento nell’approccio zero-Covid della Cina

Non solo epidemia. A suscitare nervosismo nei mercati è anche la Federal Reserve. Il presidente Jerome Powell ha affermato che l’economia statunitense si sta espandendo a un ritmo veloce e la banca centrale impedirà che l’inflazione si rafforzi. Ora tutti i riflettori si accendono sul quesito più importante: quanti rialzi dei tassi ci saranno nell’anno?

Il primo è atteso già a marzo, con i prezzi al consumo USA visti in volata domani.

Omicron e Fed, quindi, dominano la volatilità dei mercati anche oggi.

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