Mercati: i quattro temi caldi della prossima settimana

Luca Fiore

18 Gennaio 2019 - 17:40

Shutdown negli Stati Uniti, il piano B sulla Brexit, il meeting della Banca Centrale Europea e la diffusione del dato relativo la crescita economica cinese: questi i temi caldi della settimana che inizierà il prossimo 21 gennaio.

Mercati: i quattro temi caldi della prossima settimana

Stati Uniti: lo shutdown continua

Lo shutdown più lungo della storia entra nella sua quinta settimana. Le prospettive per una soluzione dell’impasse sembrerebbero basse, il nodo è sempre rappresentato dai 5,7 miliardi di dollari chiesti da Trump per finanziare il muro con il Messico, e per gli analisti bisognerà attendere metà febbraio.

Nel caso in cui lo shutdown dovesse protrarsi fino a marzo, la crescita della prima economia, rilevano gli esperti, potrebbe scendere sotto il 2% nel corso del trimestre.

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Brexit: il piano B al vaglio del parlamento britannico

Bocciato l’accordo raggiunto da Theresa May con le autorità europee, lunedì sarà la volta della presentazione del piano B sulla Brexit. Per la votazione del nuovo piano sarà invece necessario attendere il 29 gennaio.

Nel breve termine, non sono molte le probabilità di un accordo che permetta una risoluzione della questione.

A questo punto, Londra potrebbe chiedere a Bruxelles l’estensione della data di uscita, attualmente fissata al 29 marzo, o potrebbe decidere di indire, ipotesi al momento remota, un secondo referendum.

La possibile estensione della deadline nelle ultime sedute ha spinto il cable, l’incrocio tra sterlina e biglietto verde, a 1,29996 usd, il livello maggiore da due mesi.

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BCE: il contesto è peggiorato

Nonostante la fine del piano di acquisto asset, per la Banca Centrale Europea c’è ancora tanto lavoro da fare. L’inflazione continua a sottoperformare e il rallentamento dell’economia potrebbe durare più del previsto.

Non sono attesi grandi cambiamenti in occasione del meeting della prossima settimana anche se dal chairman Draghi potrebbero arrivare lievi indicazioni “dovish” in un momento particolarmente delicato per Eurolandia.

In particolare, facendo esplicito riferimento a un contesto peggiorato negli ultimi mesi, il n.1 della BCE potrebbe implicitamente allontanare l’ipotesi di un rialzo dei tassi, che fino a qualche mese sarebbero dovuti restare ai livelli attuali fino alla fine dell’estate”.

Giovedì, in corrispondenza del meeting dell’istituto guidato da Draghi, saranno diffusi gli indici PMI relativi Eurolandia che, stando ai consensi, dovrebbero far segnare un lieve miglioramento.

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Cina: in arrivo le indicazioni sulla crescita del dragone

In avvio di settimana l’appuntamento è con i dati cinesi relativi la crescita dell’economia. Il dato relativo il quarto trimestre è stimato al 6,4%, contro il 6,5 per cento della precedente rilevazione. Se la stima dovesse rivelarsi corretta, per Pechino si tratterebbe del dato minore dai tempi della crisi.

Con le trattative per una soluzione delle dispute commerciali che sembrerebbero a buon punto, a preoccupare le autorità del dragone è l’andamento dei consumi interni, ai livelli minori degli ultimi 15 anni.

Secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime sedute, le autorità starebbero valutando una riduzione delle stime di crescita al 6-6,5 per cento.

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