Mercato immobiliare: rallenta la crescita nel 2019

Massimiliano Carrà

21/03/2019

Il mercato immobiliare italiano rallenta la crescita nel 2019. È quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2019 di Nomisma

Mercato immobiliare: rallenta la crescita nel 2019

Non sono positive le previsioni sul mercato immobiliare per il 2019. Anche se le compravendite sono tornate ad attestarsi intorno alla quota di 580 mila, prevedendo quindi una crescita del 2-3%, è evidente la frenata rispetto agli altri anni. Per esempio nel 2018 la crescita si era attestata al 6,5%.

È quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2019 di Nomisma presentato ieri a Milano e che ha analizzato la congiuntura immobiliare italiana con uno specifico focus su 13 città intermedie.

Tra queste sono state prese a riferimento dallo studio: Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste, Verona.

La frenata prevista da Nomisma si accentua analizzando il 2020 e il 2021, dove le stime della crescita delle compravendite immobiliari sono ancora più basse rispetto a quelle idealizzate per il 2019.

Ciò allontana anche la possibilità di una inversione di tendenza sul fronte dei prezzi, dove permane una situazione di stagnazione: -0,9% la variazione media prevista quest’anno per le grandi città, valori simili a quelli registrati nel 2018.

Mercato immobiliare: le cause del trend negativo

Come afferma l’istituto bolognese, nonostante l’incremento delle transazioni, non ha aiutato la dipendenza da mutuo e il mancato innesco di una spirale inflattiva. Questa infatti è stata la manifestazione più eclatante della fragilità della dinamica espansiva in atto.

Per capire quale sarà l’entità della frenata bisogna però prendere in considerazione vari fattori tra cui: l’efficacia delle misure di politica economica poste in essere e la disponibilità del sistema bancario.

Quest’ultimo infatti dovrà capire se continuare ad assecondare la pulsione proprietaria delle famiglie italiane, anche in un contesto di maggiore precarietà reddituale.

Diminuiscono i prezzi delle abitazioni

Secondo i dati riportati da Nomisma, i prezzi delle abitazioni nei medi mercati hanno subito una riduzione dell’1,2% su base annua, mentre l’evoluzione dei canoni è prossima all’invarianza, con una variazione pari a -0,2% su base annua.

Prendendo in considerazione gli immobili d’impresa il calo dei prezzi è leggermente più elevato, attestandosi nell’ordine del -1,5%. Per i canoni non si può ancora parlare di tendenziale stabilizzazione, bensì di un’ ulteriore calo dell’1%.

Infine, analizzando i tempi di assorbimento delle abitazioni, si è potuto evincere che essi sono più variabili nei mercati minori che in quelli maggiori e si attestano a 7,3 mesi.

Invece sul fronte delle locazioni, i tempi sono molto più bassi. Per affittare un immobile nelle 13 città prese a riferimento dallo studio occorrono all’incirca 2,5 mesi.

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