Per Filippo Diodovich, senior market strategist di IG, dopo i dati di oggi sono incrementate le possibilità che l’istituto centrale americano adotti un approccio attendista sui tassi
A novembre, il mercato del lavoro a stelle e strisce ha dato una grande prova di forza, con 266mila posti di lavoro creati nei settori non agricoli, superando in questo modo le attese degli analisti, che prevedevano un dato ben inferiore, a 183mila unità e alla rilevazione precedente, rivista al rialzo da 128mila a 156mila unità.
Il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,6% al 3,5%: nel dettaglio, la disoccupazione giovanile si è attestata al 12%, quella delle donne al e dei bianchi a 3,2%, quella degli afroamericani al 5,5%, quella degli asiatici al 2,6% e quella degli ispanici al 4,2%.
Per quanto concerne i salari invece, questi sono saliti dello 0,2% su base mensile, e del 3,1% su base anuale.
Dati sul mercato del lavoro assist all’approccio “wait and see” della Fed
La forte positività riscontrata nei dati statunitensi pubblicati oggi, 6 dicembre 2019, hanno fatto sì che la media dei nuovi impieghi creati negli ultimi tre mesi si sia attestata a 205mila posti di lavoro.
Ottimo risultato se si considera che una media superiore alle 200mila unità è uno degli obiettivi più ambiziosi da parte della Fed.
Per Filippo Diodovich, senior market strategist di IG, dopo i dati di oggi sono incrementate le possibilità che l’istituto centrale americano adotti un approccio attendista sui tassi: “Riteniamo che l’atteggiamento del governatore della Fed, Jerome Powell, di wait and see possa essere mantenuto per lunghissimo tempo con i tassi di interesse sui livelli attuali”.
L’esperto evidenzia anche come il mercato stia dando prove a sostegno di questa tesi, con l’andamento dei Fed Funds che ora sconta con una probabilità superiore al 50% un taglio dei tassi di interesse solo alla fine del 2020.
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