A chi spetterà la Misura d’inclusione attiva (Mia)? Chi dopo aver perso il Reddito di cittadinanza non avrà accesso al nuovo aiuto di Stato? Facciamo chiarezza sui requisiti (provvisori).
Nella bozza di decreto sulla nuova Misura d’inclusione attiva vengono indicati i requisiti per avere accesso alla prestazione che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza.
Bozza che pur essendo “superata”, come dichiarato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, ci fornisce comunque una panoramica rispetto a chi sono i destinatari della nuova MIA (ma va detto che alla fine potrebbe anche chiamarsi diversamente).
A essere maggiormente tutelate sono le famiglie, mentre per i “single” ci sarà un trattamento di maggior sfavore visto che con il passaggio al MIA l’importo percepito verrà ridotto e sarà pagato per un periodo inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza.
Tuttavia, per quanto riguarda i requisiti non ci sono differenze tra le famiglie che al loro interno hanno minori, disabili oppure over 60, rispetto alle altre. A tal proposito, vediamo quali sono le condizioni reddituali e patrimoniali richieste ai fini dell’accesso alla nuova Misura nell’attesa che il governo sciolga le riserve approvando un decreto definitivo.
Residenza
La MIA spetta tanto ai cittadini italiani che stranieri, purché in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e a patto che al momento della presentazione della domanda risultino residenti in Italia. È inoltre richiesta una residenza nel nostro Paese per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo. Diventa più semplice, quindi, per gli stranieri accedere al sostegno statale: d’altronde il governo Meloni ha dovuto tener conto delle indicazioni arrivate dall’Unione Europea, che proprio in merito al Reddito di cittadinanza ha avviato una procedura d’infrazione per l’obbligo di essere residenti in Italia da almeno 10 anni, ritenuto discriminatorio per gli stranieri.
Isee
Altra novità riguarda il limite Isee: dai 9.360 euro attuali si passerà a 7.200 euro. Tale soglia è uguale per tutti, indipendentemente dal numero dei componenti del nucleo familiare quindi.
Reddito
Anche la MIA sarà calcolata in base al reddito percepito dalla famiglia. A tal proposito, la soglia base è - come per il Rdc - di 6.000 euro, moltiplicata per il parametro di scala di equivalenza.
Ricordiamo che nel parametro di scala del MIA 2023 si terrà conto dei soli componenti maggiorenni, ai quali viene assegnato uno 0,4 in più. Di conseguenza, una famiglia con due maggiorenni avrà un parametro pari a 1,4: dal che ne risulta che per avere diritto alla prestazione non bisognerà avere un reddito superiore a 8.400 euro. La stessa soglia non dovrà essere superata da un nucleo familiare con due maggiorenni e due minorenni (mentre con il Rdc era di 10.800 euro).
Patrimonio immobiliare
Il patrimonio immobiliare non può superare i 30.000 euro. Lo stesso limite previsto per il Rdc, ma con una differenza: della casa di abitazione - che nel Reddito di cittadinanza non viene mai considerata - sarà esclusa dal calcolo solo quando il valore Imu è inferiore a 150.000 euro.
Patrimonio mobiliare
Anche per il patrimonio mobiliare la soglia da non superare è fissata in 6.000 euro, ma ci sono delle maggiorazioni. Ad esempio, viene aumentata di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, più altri 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Infine, si aggiungono altri 5.000 euro per ogni componente disabile, 7.500 euro nel caso si tratti di disabilità grave o non autosufficienza.
Auto, moto e barche
Così come per il Reddito di cittadinanza, anche per la MIA essere proprietari di barche o di alcuni tipi di auto potrebbe precludere l’accesso alla misura. Nel dettaglio, nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo di:
- autoveicoli di cilindrata superiora a 1.600 cc immatricolati nei 24 o 36 mesi (aspetto ancora da valutare) antecedenti alla richiesta;
- motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, anch’essi immatricolati nei 24 o 36 mesi antecedenti alla richiesta;
- imbarcazioni di diporto.
Precedenti penali
Al solo richiedente è richiesta la mancata sottoposizione a misure cautelari personali, a misure di prevenzione, nonché a condanne definitive, nei 10 anni che precedono la richiesta.
Disoccupati
Vengono esclusi dal diritto alla MIA anche i componenti del nucleo familiare disoccupati, a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni. Ovviamente non vale per le dimissioni per giusta causa.
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