Ecco una lista delle migliori aziende dove lavorare per chi ha figli in Italia, tutti i supporti e i contributi economici rivolti ai genitori.
Conciliare la famiglia e il lavoro è stato spesso un problema e il calo di natalità dimostra indiscutibilmente che la tendenza è sempre peggiore. A lato di alcune proposte statali, ancora lontane dalle necessità dei lavoratori italiani, ci sono le realtà di alcune aziende particolarmente attente al benessere dei dipendenti, che poi si riflette inevitabilmente anche sulla qualità del lavoro. Ecco quali sono i migliori posti dove lavorare per chi ha figli in Italia.
Randstad
Randstad, la multinazionale olandese riconosciuta in tutto il mondo nel settore delle risorse umane, eccelle anche per quanto riguarda il welfare aziendale. Ha infatti introdotto diverse misure dedicate ai dipendenti con figli, che includono:
- Un bonus di 1.000 alla nascita
- un bonus di 1.000 euro annuali fino al compimento del 6° anno del bambino;
- 250 euro mensili per le spese dell’asilo nido;
- fino a 330 euro al mese come rimborso per i servizi di babysitting.
Queste iniziative si inseriscono perfettamente all’interno della politica adottata da Randstad in questi anni, tanto che l’azienda consta di 3.170 dipendenti di cui il 77% rappresentato da donne e il 63% madri con ruoli manageriali senior.
Grazie agli aiuti economici per il sostegno dei genitori e all’adesione a programmi dedicati, tra cui “Welcome back Mum” per il ritorno al lavoro al termine del congedo di maternità, l’azienda ha un tasso di ritorno all’occupazione dopo il congedo parentale del 96,6%. Un numero elevatissimo nel panorama lavorativo italiano e certo dovuto all’attenzione rivolta ai dipendenti.
Barilla
Trattando delle aziende che mostrano particolare attenzione ai dipendenti che hanno figli non si può non dedicare uno spazio a Barilla, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni. Dopo le polemiche suscitate dal presidente della multinazionale Guido Barilla sulla “famiglia tradizionale” la politica aziendale ha invertito la tendenza, piazzandosi così tra le aziende più paritarie del suo settore.
Barilla ha infatti deciso di mettere a disposizione dei dipendenti neogenitori 12 settimane di congedo retribuito al 100%. La misura sarà attiva a partire da gennaio 2024 e, come specificato, sarà rivolta a ogni genitore, a prescindere dal genere, dallo stato maritale, dall’orientamento sessuale e senza alcuna differenza tra la nascita e l’adozione. Il congedo sarà applicato per sopperire alle leggi locali meno vantaggiose, perciò nel caso dell’Italia avrà effetto sul congedo di paternità per “valorizzare la genitorialità e ridurre uno dei fattori principali del gender gap nel lavoro”.
San Marco Group
San Marco Group è un’azienda impegnata nel settore delle pitture e delle vernici per l’edilizia, che prevede molte misure di sostegno per i dipendenti con figli. Fra queste, ci sono diversi aiuti economici per un totale di 6.000 euro per i primi 2 anni di vita dei bambini, suddivisi in una prima tranche da 3.000 euro alla nascita seguita da 2.000 euro al compimento del primo e poi del secondo anno di vita.
Alle misure economiche si aggiungono le iniziative volte a ridurre il gender gap e promuovere la parità di genere, con particolare riguardo alla natalità, tra cui il congedo di paternità raddoppiato. Secondo l’azienda, la politica ha influito positivamente “sulla fedeltà da parte dei dipendenti e un abbattimento del turnover”.
OneDay Group
OneDay Group, la “business factory” in continua crescita dedicata alle nuove generazioni porta l’innovazione anche riguardo alla parità di genere e ai sostegni genitoriali, in un welfare molto attento ai bisogni dei lavoratori. I dipendenti possono infatti disporre di smart working flessibile e ferie libere e i genitori dispongono di:
- Un bonus da 10.800 euro, suddivisi in 300 euro mensili fino al compimento dei 3 anni;
- possibilità di portare i figli in ufficio;
- mini zoo club aziendale;
- bagni con fasciatoio;
- 30 giorni di congedo di paternità.
Ferrero
Ferrero è senza dubbio una delle aziende che più si differenziano per l’attenzione ai dipendenti, anche al di fuori del suo settore. Già dal 2022 l’azienda prevede molte agevolazioni per i lavoratori con figli che si applicano a tutte le famiglie “indifferentemente dal genere delle persone che la compongono e dalla modalità di ingresso in famiglia del bambino”.
In particolari, quando i dipendenti adottano o mettono al mondo un figlio hanno diritto a permessi retribuiti fino a 4 settimane, oltre ai permessi per accompagnare i figli alle visite specialistiche o la mamma in gravidanza alle visite prenatali. Le lavoratrici potranno poi usufruire dello smart working nell’ottavo e nel nono mese di gravidanza, mentre uno dei genitori potrà lavorare da casa per i 6 mesi successivi alla fine della maternità obbligatoria. Infine, una parte del Premio degli obbiettivi, per un massimo del 30%, potrà essere convertita da chi lo desidera in servizi alle persone.
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