Migranti, +148% arrivi in un anno (ma le ONG non c’entrano)

Mario D’Angelo

15/08/2020

Il Viminale rivela i dati sugli sbarchi sulle coste italiane e sui reati compiuti nel periodo del confinamento

Migranti, +148% arrivi in un anno (ma le ONG non c’entrano)

In anno, gli sbarchi di migranti dal mare sono aumentati del 148,7%. Lo rivelano i dati diffusi dal Viminale, i quali hanno evidenziato che dall’1 agosto 2019 al 31 luglio 2020 sono arrivate 21.618 persone, con un trend comunque in calo su base decennale.

Al netto della risonanza mediatica creata dagli sbarchi delle organizzazioni non governative, dai numeri si evince comunque che questi rappresentano una piccola parte del totale.

Sbarchi di migranti più che raddoppiati in un anno

In particolare, dei 21.618 arrivi, 5.271 sono avvenuti nella zona SAR (search and rescue), 4.066 dei quali grazie alle ONG. Per la stragrande maggioranza, invece, si tratta di sbarchi autonomi: 16.347.

Il dato dell’ultimo anno è comunque in grande calo se si considera il trend degli ultimi 10 anni. Nel periodo 2014-2015, infatti, arrivavano sulle coste italiane 175.728 persone, aumentate a 182.877 in quello 2016-2017 e calate poi a 42.700 nel periodo 2017-2018.

I principali Paesi di partenza, afferma il Ministero dell’Interno, sono la Tunisia (41,6%), Libia (40,5%), Turchi (8,1%) e Algeria (5,5%). La Tunisia è prima anche per le nazionalità dichiarate al momento dell’arrivo, al 34,3%; seguono il Bangladesh (11,9%), Costa d’Avorio (7,2%), Algeria (6%) e Pakistan (4,3%).

I dati sui reati in Italia durante il confinamento

Il Ministero guidato da Luciana Lamorgese ha diffuso inoltre i dati relativi ai reati compiuti in Italia nei primi mesi dell’anno, segnalando un calo del 18,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In particolare i crimini sono stati 1.912.344, 855.533 nel periodo del lockdown (dal 9 marzo al 3 giugno).

Preoccupante il dato sugli omicidi. Benché siano diminuiti anch’essi (-16,8%), con 278 uccisioni contro le 334 dell’anno precedente, il Viminale segnala che 149 di essi - più della metà - sono stati compiuti in ambito familiare. Il 69,8% di questi sono femminicidi.

Il rapporto rimane costante nel periodo del confinamento. 106 omicidi sono stati compiuti durante il lockdown, 58 dei quali in ambito familiare. La percentuale di donne uccise, in questo caso, però aumenta (75,9%).

In generale sono diminuiti tutti i reati, tranne le truffe informatiche, che sono state 82.842 con un aumento del 12%. In generale i delitti informatici sono incrementati del 20%.

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