Da Twitter parlano di problema tecnico su cui la compagnia è già al lavoro, ma è mistero su cosa resti visibile e cosa no. I dettagli
Milioni di tweet sono scomparsi dalla piattaforma fondata da Jack Dorsey. O meglio milioni di tweet - secondo uno schema ancora del tutto ignoto - sono visibili ad alcuni utenti e non ad altri.
Dalla compagnia hanno subito fatto sapere di essere a conoscenza della questione, etichettata come un “problema tecnico” su cui sono già a lavoro. Tra i profili interessati dal disservizio c’è anche quello del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Molti utenti, allarmati, hanno subito pensato alla possibilità di una censura; possibilità che dal social hanno provveduto a smentire.
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Migliaia di tweet scomparsi, cos’è successo?
Di fatto i post oggetto del problema risultano visibili ad alcuni utenti e non ad altri, che invece del contenuto si trovano di fronte l’annuncio «tweet non disponibile».
In una nota ufficiale, Twitter ha chiarito il problema restando sul generico, e evidenziando di essere già a lavoro per una risoluzione:
“A causa di un’interruzione del collegamento ai nostri sistemi, i tweet sui profili di diversi account risultano visibili ad alcuni ma non ad altri. Stiamo ancora lavorando per risolvere il problema e ci scusiamo per l’eventuale confusione creata”.
Due to an outage with one of our systems, tweets on account profiles were visible to some, but not others. We're still working on fixing this and apologize for any confusion.
— Twitter Support (@TwitterSupport) 29 dicembre 2019
Non è quindi chiaro il criterio che porta i post ad essere regolarmente online per alcuni profili ma in apparenza rimossi per altri, e dalle descrizioni della stessa compagnia non arriva nessuna indicazione utile in tal senso.
Motivo per cui molti utenti hanno gridato al complotto, parlando di censura o evidenziando ipotesi di hackeraggi. Il problema sta interessando anche account di figure molto note, su tutti il presidente USA Donald Trump.
La circostanza ha dato il via a centinaia di ulteriori teorie del complotto, che evidenziano come il tutto si sia verificato in seguito a un tweet del tycoon che faceva nome e cognome del presunto whistleblower, ovvero la cosiddetta spia che avrebbe portato all’impeachment del numero uno della Casa Bianca.
La circostanza si verifica in un momento particolare per il social di Jack Dorsey, che solo pochi giorni fa ha comunicato l’esistenza di una vulnerabilità per il sistema Android, potenzialmente origine di controllo indebito di account e sottrazione di informazioni riservate.
La compagnia ha però chiarito come non ci sia nessuna certezza sul fatto che la falla abbia effettivamente dato vita a delle violazioni.
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