Stando a una prima indagine preliminare, era russo il missile caduto in Polonia a fine dell’anno scorso: quali possono essere i rischi e le conseguenze diplomatiche tra Mosca e Varsavia?
Sarebbe russo il missile non identificato rinvenuto lo scorso aprile in una foresta della Polonia. È questo ciò che emerge dai primi riscontri derivanti dalle analisi effettuate dall’Istituto tecnico dell’aviazione militare polacca (Itwl), che avrebbero accertato che il missile, i cui frammenti sono stati trovati 9 chilometri di distanza dall’aeroporto di Bydgoszcz, potrebbe essere entrato in Polonia dal confine orientale.
Evapora, dunque, l’ipotesi del fallimento di un test militare effettuato dall’esercito polacco. La notizia sarebbe stata riportata dalla radio locale RMF24, ma non è ancora stata confermata dalle autorità governative. Stando però a quanto emerso dai dati dell’Itwl, il razzo sarebbe uno dei missili Kh-55 privato della testata termonucleare e di produzione sovietica. Modelli che sono impiegati dallo scorso anno dai russi per condurre attacchi in territorio ucraino.
Recentemente il governo di Varsavia si sarebbe poi rivolta a Washington con una richiesta di aiuto per analizzare la traiettoria del missile, nella speranza di ottenere informazioni aggiuntive per fare luce sull’accaduto. Ovviamente, nel caso in cui fosse confermato che il missile caduto in Polonia sia russo, non è da escludere che vi saranno delle conseguenze diplomatiche di un certo rilievo, andando a complicare il quadro geopolitico, mentre sullo sfondo il conflitto russo-ucraino si protrae. Ecco cosa sta accadendo e quali possono essere le conseguenze.
Missile russo caduto in Polonia: cosa sta accadendo
Dopo i ritrovamenti del missile in una foresta non distante dal villaggio di Zamosc, a 9 chilometri dall’aeroporto di Bydgoszcz, Varsavia aveva rassicurato la popolazione che non vi erano minacce per la sicurezza dei residente, ma che avrebbe al più presto avviato le indagini per far luce sulla situazione.
Questo perché l’area della Polonia in cui è stato ritrovato il missile, si trova a centinaia di chilometri dai confini con l’Ucraina, la Bielorussia e l’exclave russa di Kaliningrad, fonte di scontro tra Varsavia e Mosca.
Se dovesse essere confermata ufficialmente l’origine russa del missile, ciò potrebbe significare che il Kh-55 sovietico potrebbe essere stato lanciato da un aereo russo proveniente, probabilmente dalla Bielorussia, dove il Cremlino ha posto numerose basi e da dove ha condotto un massiccio bombardamento sul territorio ucraino a dicembre 2022.
Proprio a dicembre, a causa dell’utilizzo del bombardiere tattico multiuso Su-34 vicino allo spazio aereo della Nato, gli aerei da combattimento dell’Alleanza Atlantica erano entrati in azione per monitorare la situazione. Durante queste operazioni, i radar dei servizi polacchi avevano registrato un oggetto che sarebbe volato nel territorio della Polonia dalla Bielorussia, oggetto poi perso di vista vicino a Bydgoszcz, a circa due chilometri dal luogo in cui sono stati successivamente ritrovati i resti del razzo. In ogni caso questi ritrovamenti vanno a complicare i rapporti già deteriorati tra Russia e Polonia
Infatti, negli ultimi mesi Mosca e Varsavia sono stati al centro di numerose diatribe che contribuiscono ad aumentare le tensioni in Europa. Non per ultime, la decisione del governo polacco a fine aprile di sequestrare un edificio che ospitava un liceo russo nei pressi dell’ambasciata di Mosca in Polonia, o ancora quando la settimana scorsa nel Mar Nero un caccia russo ha effettuato delle manovre pericolose vicino ad un aereo polacco che era di pattuglia per Frontex.
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Missile russo caduto in Polonia: quali sono i rischi?
Nel caso in cui le autorità dovessero confermare che il missile caduto in Polonia fosse di origine russa, come affermato dall’Itwl, i rapporti tra Mosca e Varsavia andrebbero a deteriorarsi ulteriormente, peggiorando il quadro geopolitico.
La Polonia, membro dell’Unione Europea, della Nato e dell’Onu, potrebbe decidere di avvalersi dell’articolo 4 della Nato, con il quale viene indetta una consultazione in caso di minaccia di aggressione, che rimane un’azione preventiva, allertando gli altri membri di possibile minaccia. Ancora, nel caso in cui quel missile sia visto come attacco alla Polonia, lo Stato potrebbe far ricorso all’articolo 5 che prevede la “risposta a un’aggressione” e quindi l’entrata in guerra della Nato.
Ed è proprio per questo motivo che uno scontro diretto tra Polonia e Russia non è ancora mai avvenuto. Mosca si ritroverebbe a dover affrontare sul campo le nazioni Nato, Stati Uniti in primis: a quel punto una terza guerra mondiale sarebbe inevitabile. Conflitto mondiale non ricercato dalla Nato.
Se non si possono avere ancora conferme su come si muoverà la Polonia, nel caso in cui il missile caduto fosse russo, ciò che è certo è che a livello diplomatico la situazione si complicherebbe, e non è da escludere che la Polonia non ricorra almeno all’articolo 4. Non resta che avere le conferme dalle autorità per poter capire come si evolverà la situazione, intanto in Europa si avverte di nuovo la sensazione di essere vicini a una polveriera pronta ad esplodere.
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