La Russia ha effettuato dei test nel Mediterraneo con lancio anche di missili ipersonici: il tutto è avvenuto poco distante da noi e nel pieno del caos in Siria dove Mosca ha molti interessi.
Nei giorni scorsi la Russia ha dichiarato di aver lanciato missili ipersonici durante esercitazioni navali e aeree nel Mediterraneo orientale, il tutto mentre la Siria, sua storica alleata, veniva presa città dopo città dai ribelli islamisti guidati da Abu Mohammad al-Jolani che nelle scorse ora hanno conquistato anche la capitale Damasco.
Come ha capito che il suo esercito non avrebbe combattuto per difendere Damasco, dopo decenni di regime - iniziato dal padre - Bashar Assad ha pensato bene di fuggire dalla Siria rifugiandosi insieme alla sua famiglia proprio in Russia.
Nonostante siano impegnate nel pantano della guerra in Ucraina, nei giorni scorsi le forze russe hanno bombardato i ribelli siriani non riuscendo però a impedirne l’avanzata, mentre l’Iran - altro storico alleato di Assad - è rimasta sostanzialmente a guardare.
Oltre a floridi interessi commerciali, la sponda del regime di Assad è stata molto importante per Putin visto che gli garantiva - oltre a una forte influenza nell’area - anche di poter disporre di diverse basi militari nel territorio siriano, su tutte quella navale a Tartus che garantisce a Mosca un affaccio sul Mediterraneo.
Ecco che allora l’esercitazione della Russia dove sono stati testati anche i temibili missili ipersonici Zirkon assume anche un’altra chiave di lettura, con il caos in Siria che rischia di sconvolgere ancora di più uno scacchiere geopolitico da tempo in attesa di essere ridefinito.
La Russia ha testato missili ipersonici nel Mediterraneo
Nei giorni scorsi la Russia ha reso noto di aver condotto dei test missilistici nel Mediterraneo, con l’esercito che ha affermato come il numero di truppe di stanza nella Regione sia stato aumentato per prendere parte alle esercitazioni.
“Il 3 dicembre - ha affermato il ministero della Difesa russo in un post su Telegram - durante un’esercitazione per testare le attività congiunte dei gruppi di truppe della Marina e dell’Aeronautica russa, sono stati lanciati missili di precisione basati sul mare nella parte orientale del Mar Mediterraneo”.
Stando a quanto riferito dal Cremlino, le navi russe hanno testato il lancio di missili ipersonici Zirkon e un missile da crociera Kalibr, mentre un missile da crociera Onyx è stato lanciato “da un’area designata sulla costa del Mediterraneo”.
La Russia come detto ha una base navale in Siria, a Tartus, ma il comunicato non ha specificato dove siano state effettuate le esercitazioni, con il ministero che si è limitato a comunicare che “nel corso della preparazione dell’esercitazione è stato rafforzato il raggruppamento delle truppe delle forze armate russe nel Mediterraneo orientale”.
Alle esercitazioni hanno preso parte più di 1.000 militari, 10 navi e 24 aerei, con il ministero che ha pubblicato delle immagini che mostrano il lancio di diversi missili da navi e da terra oltre a un bersaglio in mare aperto che viene colpito esplodendo.
Un chiaro segnale di come la Russia, nonostante la fine del regime dell’amico Assad in Siria, non voglia diminuire la sua presenza strategica nel Mediterraneo, anche se ora ci sarà da capire chi comanderà a Damasco.
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