Bonus nido ed erogazioni monetarie per la scuola dell’obbligo: queste ed altre misure nel disegno di legge per sostenere le famiglie con figli piccoli. Le deduzioni fiscali, infatti, svantaggiano i nuclei meno abbienti. Bisogna puntare sul Recovery Plan.
La crisi economica causata dal Covid obbliga il dibattito politico a soffermarsi con maggiore serietà sulle misure a sostegno della famiglia, specie dei nuclei con bambini piccoli in età prescolare.
Le misure a sostegno delle famiglie sono state l’oggetto dell’audizione odierna alla Camera dell’Ufficio parlamentare di bilancio: ne sono emerse nuove riflessioni circa l’utilizzo del bonus nido e la necessità di più contributi monetari diretti e meno deduzioni.
Il tutto è contenuto nel disegno di legge “Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia” che, secondo il consigliere Zanaradi, risulta superato dal Recovery Plan e dal ddl delega sull’assegno unico universale.
Misure per la famiglia: perché sono da preferire le erogazioni monetarie
Tra le strategie di sostegno alle famiglie e alla natalità ci sono una vasta serie di agevolazioni fiscali, ad esempio deduzioni o sospensioni dei versamenti fiscali e contributivi. Ve ne sono altre, poi, di natura “diretta” vale a dire erogazioni monetarie sul conto corrente degli interessati, ne sono un esempio il reddito di cittadinanza o di emergenza.
Perché quest’ultima tipologia risulta la più efficace? Il motivo è che una grande percentuale delle famiglie richiedenti rientrano nella cosiddetta “no tax area” ovvero una soglia di reddito entro la quale l’imposta dovuta è pari a zero. Di conseguenza chi è esonerato dai versamenti (tutti o alcuni) ha una percezione inferiore dei benefici previsti in capo alle famiglie.
E vista la crescita del divario tra ricchi e poveri, il governo nei prossimi anni potrebbe preferire le erogazioni dirette alle agevolazioni fiscali.
Sì al bonifico diretto ma con vincolo di destinazione
Naturalmente privilegiare le erogazioni dirette pone il problema di controllare la tipologia delle spese effettuate ed evitare abusi e violazioni. I soldi versati sui conti correnti dei beneficiari dovranno avere precisi vincoli di destinazione: ad esempio l’acquisto di libri e altro materiale scolastico finalizzato alla scuola dell’obbligo.
Bonus nido: il divario tra nord e sud è evidente
Per quanto riguarda il bonus nido, rinnovato anche per il 2021, ci sono delle considerazioni da fare.
Questa misura aiuta le famiglie nel pagamento delle rette di asili nido pubblici o privati autorizzati e per forme di assistenza domiciliare, in favore di bambini con meno di tre anni e gravi patologie. Il suo importo è progressivo in base all’ISEE fino al massimo 3.000 euro.
Il beneficio, tuttavia, ha fatto emergere una grave disparità tra nord a sud: dove l’occupazione femminile è più bassa, i bambini che frequentano il nido sono notevolmente di meno, per questo la maggior parte dei versamenti confluisce nelle Regioni del nord Italia.
Il divario non è soltanto economico, ma culturale. Si stima che al sud le famiglie siano più diffidenti nei confronti dei nidi, cosa che si ripercuote negativamente sull’apprendimento e sulla capacità d’interazione dei minori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA