Modello 730/2024, scadenza il 15 luglio per ricevere i rimborsi ad agosto

Patrizia Del Pidio

4 Luglio 2024 - 07:49

Perso il treno per il rimborso del 730/2024 a luglio, ecco come ottenere la liquidazione delle somme ad agosto: basta rispettare questa scadenza.

Modello 730/2024, scadenza il 15 luglio per ricevere i rimborsi ad agosto

Per chi ha presentato il modello 730/2024 troppo tardi è sfumata la possibilità di ottenere il rimborso nel mese di luglio. Ora, chi vuole ricevere le somme in fretta, deve puntare necessariamente alla busta paga di agosto. Proprio per questo motivo è necessario tenere a mente la scadenza del 15 luglio, fondamentale per i rimborsi Irpef: si tratta del termine ultimo per presentare la propria dichiarazione garantendosi il rimborso nella busta paga di agosto.

Da tenere presente che la busta paga di agosto per i lavoratori dipendenti del settore privato, solitamente, è liquidata nei primi 15 giorni del mese di settembre. Per i dipendenti del pubblico impiego, invece, a fine agosto. I pensionati che inviato la dichiarazione entro il 15 luglio riceveranno, invece, il rimborso con il cedolino della pensione di settembre.

A luglio è fissata la scadenza del secondo slot temporale, al quale ne seguiranno ulteriori due. Saranno CAF e intermediari a comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati delle dichiarazioni trasmesse e i relativi prospetti di liquidazione per l’avvio delle operazioni di rimborso fiscale.

Modello 730/2024, scadenza il 15 luglio per ricevere i rimborsi ad agosto

Se fino a qualche anno fa era luglio il mese dei rimborsi Irpef in busta paga, a partire dal 2020 cambia tutto.

Il decreto Cura Italia ha anticipato la decorrenza delle modifiche previste dal decreto Fiscale, cambiando in corsa le regole alla base della presentazione del modello 730. Come prima anticipato, a cambiare non è solo la scadenza per la trasmissione telematica, ma l’intera procedura dei rimborsi fiscali.

Al contribuente viene concesso più tempo, con possibilità di scegliere di differire il termine per inviare la dichiarazione dei redditi alla fine del mese di settembre. Una scelta che comporta però effetti rilevanti sulle operazioni di conguaglio fiscale, ovvero sui rimborsi così come sulle trattenute Irpef.

Per quel che riguarda i rimborsi fiscali il termine è mobile: le somme spettanti a chi ha pagato più Irpef rispetto al reddito effettivo dichiarato, così come a chi ha diritto all’erogazione ex post del bonus Renzi o ha indicato nel 730 spese detraibili o deducibili, saranno riconosciute in cinque diversi slot temporali.

Per le dichiarazioni dei redditi predisposte dal 21 giugno al 15 luglio 2024, CAF e intermediari effettueranno la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate entro il 23 luglio.

Il rimborso Irpef in busta paga sarà riconosciuto a partire dalla prima retribuzione utile relativa al mese successivo a quello in cui è trasmesso il prospetto di liquidazione, e quindi dalla busta paga del mese di agosto 2024.

Stessa tempistica anche per i conguagli a debito. In questo caso però bisogna evidenziare le conseguenze per chi temporeggia: l’invio del modello 730 a settembre comporterà l’onere per il contribuente di restituire in breve tempo l’Irpef dovuta, senza poter sfruttare i vantaggi della rateizzazione.

Modello 730/2024, la scadenza ultima per l’invio è il 30 settembre

Dopo quello del periodo 21 giugno - 15 luglio 2020 saranno previsti ulteriori due scaglioni:

  • i modelli 730 predisposti dal 16 luglio al 31 agosto 2023 saranno trasmessi da CAF ed intermediari entro il 15 settembre;
  • l’ultimo è per chi presenterà la dichiarazione dei redditi dal 1° al 30 settembre 2024.

La scadenza per trasmettere il modello 730 è quindi fissata al 30 settembre.

Rimborso modello 730/2024: controlli se superiore a 4.000 euro

In tema di rimborsi Irpef, è bene ricordare che non sempre l’erogazione è veloce: se la somma spettante è superiore a 4.000 euro, l’Agenzia delle Entrate effettua apposite verifiche preventive ed eroga direttamente la somma riconosciuta al contribuente.

Il blocco preventivo è previsto per legge e nello specifico è l’articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, a prevedere che chi ha modificato la dichiarazione precompilata in maniera rilevante, con integrazioni che determinano un rimborso superiore a 4.000 euro, potrà subire un controllo preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il controllo, in maniera automatizzata o mediante la verifica dei documenti di spesa, potrà essere effettuato dall’Agenzia delle Entrate entro quattro mesi dalla scadenza per l’invio del 730.

Il rimborso spettante, al termine delle operazioni di controllo, è pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate entro sei mesi dalla scadenza.

Nella peggiore delle ipotesi, il pagamento arriverà a marzo 2025, qualora si sia presentato il modello 730/2024 entro la scadenza ordinaria . In caso di ritardo di invio, invece, i 6 mesi decorrono dalla data di effettiva trasmissione.

Iscriviti a Money.it

Fai sapere la tua opinione e prendi parte al sondaggio di Money.it

Partecipa al sondaggio
icona-sondaggio-attivo