Via libera del ministero della Salute al richiamo del vaccino anti-Covid con Moderna, dopo il parere di Cts e Aifa. Ecco quando.
Via libera del ministero della Salute al richiamo del vaccino anti-Covid con Spikevax di Moderna, dopo il parere della Commissione tecnico scientifica (Cts) e dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Il via libera è contenuto in una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute Giovanni Rezza, nella quale si legge che «è possibile utilizzare anche il vaccino (Moderna) come richiamo di un ciclo vaccinale primario». E si precisa che «la dose ’booster’ del vaccino Spikevax è di 50 mcg in 0,25 ml, corrispondente a metà dose rispetto a quella utilizzata per il ciclo primario». Entriamo nel dettaglio.
Terza dose Moderna, ecco quando
Via libera alla terza dose del vaccino anti-Covid con Moderna. Come riporta la circolare del ministero della Salute, il richiamo del vaccino Moderna può essere somministrato dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario, in soggetti di età pari o superiore ai 18 anni. Non è tutto. Il «booster» Moderna può essere scelto indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato, «a favore dei soggetti per i quali la terza dose è al momento autorizzata». Ovvero fragili e over 60.
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Il dibattito sulla terza dose a tutti
E mentre prosegue la campagna della terza dose vaccinale per fragili e over 60, continua a tenere banco il dibattito sull’estensione del richiamo a tutti gli under 60.
«Ad oggi - ha spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa - abbiamo previsto la somministrazione della terza dose per gli over 60 ed è ragionevole pensare che già entro l’anno ci sia un’estensione della platea. E io penso ai 50enni». Costa è intervenuto a margine della terza edizione dell’HSE Symposium - Health, Safety and Environment Symposium che si svolge oggi e domani a Napoli.
Il sottosegretario ha sottolineato che la possibile estensione della terza dose ad altre fasce di popolazione «è una scelta che la politica fa sulla base di quelle che saranno le indicazioni scientifiche». E continua: «Siamo in una fase in continua evoluzione, di studio, ma dobbiamo affrontare questo momento con serenità, con fiducia e rinnovando ogni giorno piena fiducia nei confronti della scienza perché se oggi stiamo uscendo dalla pandemia è perché la scienza ci ha messo a disposizione i vaccini. Ciò che ci protegge dal Covid non sono i tamponi ma sono i vaccini».
Secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, resta l’urgenza di accelerare con le terzi dosi, anche tenendo conto dell’esperienza di Israele. Sul richiamo del vaccino anti-Covid si è espressa anche l’Agenzia del farmaco europea (Ema). Per l’Ema la vaccinazione eterologa si è dimostrata più efficace di quella omologa. Secondo l’agenzia, dunque, la somministrazione con due o tre dosi differenti si sta rivelando maggiormente efficace.
«Ciò che dobbiamo capire - osserva Ricciardi - è che contro questo virus così contagioso e aggressivo dobbiamo utilizzare tutte le armi a disposizione. L’Italia ha vaccinato molto, così come Portogallo e Danimarca, e continua a essere prudente, anche con l’aiuto del green pass obbligatorio. Al contrario - conclude - i paesi dell’Est Europa e la Russia sono in una fase drammatica della pandemia, perché la vaccinazione è ferma».
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