Aumenta la tensione in Moldavia dove si susseguono le voci di un coinvolgimento dei separatisti della Transnistria nel conflitto: se la guerra si allarga tutto può cambiare.
Cosa sta succedendo in Moldavia? Una domanda questa di grande attualità - e di grande apprensione considerando i possibili risvolti - viste le voci di un possibile coinvolgimento dello Stato ex sovietico nella guerra in Ucraina.
Per capire perché la situazione in Moldavia è così delicata bisogna fare un salto indietro nel tempo, più precisamente al marzo 1992 quasi un anno dopo la proclamazione dell’indipendenza dopo lo sgretolamento dell’Urss.
In quella data infatti è iniziata la prima guerra post-sovietica, con la minoranza russofona della Transnistria che ha imbracciato le armi per chiedere l’indipendenza dal governo centrale di Chișinău. Il conflitto si è concluso a luglio dello stesso anno dopo la dichiarazione di un cessate il fuoco con la questione che è tuttora irrisolta.
Nel 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca e lo scoppio della guerra in Crimea, la Transnistria ha chiesto l’annessione alla Russia; inoltre da tempo nella Repubblica indipendentista sono di stanza circa 1.500 soldati russi ufficialmente per garantire la pace.
Da quando c’è la guerra in Ucraina, più volte si è parlato di un possibile coinvolgimento della Moldavia nel conflitto con il governo centrale filo-occidentale che diverse volte ha lanciato dei gridi di allarme.
Dopo la decisione annunciata nei giorni scorsi da Vladimir Putin di sospendere l’adesione al trattato Start, il presidente russo a stretto giro ha revocato anche il decreto sulla sovranità della Moldavia che era datato 2012, riaccendendo così i timori per un allargamento della guerra oltre i confini ucraini.
Perché la Moldavia può cambiare la guerra
Nelle ultime ore sono diverse le notizie allarmanti provenienti dalla Moldavia. Per il ministro della difesa russo “il regime di Kiev sta tramando una provocazione armata” contro la Transnistria con il pretesto per l’invasione che sarà “un attacco inscenato da presunte forze russe”.
Dall’altro fronte si parla di una possibile invasione russa con tanto di occupazione dell’aeroporto di Chișinău; il governo moldavo però ha invitato alla calma smentendo le varie ricostruzioni anche se la preoccupazione sarebbe alta con gli aerei della Nato che da giorni si sono alzati in volo dalla vicina Romania.
Del resto la questione geografica potrebbe essere determinante per lo sviluppo della guerra: se la Russia volesse veramente a breve dare vita a una grande offensiva, la Transnistria sarebbe il luogo ideale per assaltare alle “spalle” la fondamentale città di Odessa viste le difficoltà ad attaccarla via mare.
Un coinvolgimento in questa guerra della Moldavia, che da tempo ha fatto richiesta di adesione all’Unione europea, potrebbe generare scenari assai complessi visto che il conflitto di fatto si avvicinerebbe sempre più ai confini della Nato.
Non a caso l’allerta è massima in Romania, dove sono di stanza i soldati italiani, ma Putin dovrà fare bene i propri calcoli prima di generare una possibile escalation portando la guerra in Moldavia: a piccoli passi ci si sta avvicinando sempre più a una terza guerra mondiale, potenzialmente anche nucleare, senza che nessuna cancelleria si stia sforzando per cercare di aprire un tavolo diplomatico.
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