Attenzione ai monopattini elettrici, con il nuovo Codice della strada le multe per chi fa questo errore arrivano fino a 665 euro, oltre alla sospensione della patente.
Il nuovo Codice della strada entra in vigore proprio oggi, sabato 14 dicembre. Dopo lunghe polemiche e nel pieno delle controversie giuridiche, le norme devono essere apprese il prima possibile e rispettate per evitare spiacevoli conseguenze. Eventuali modifiche successive, anche pensando alla Corte Costituzionale, non esonerano certo dal rispetto attuale della legge.
Non bisogna quindi farsi cogliere impreparati, visto che non sono poche le novità introdotte dalla riforma stradale promossa dal ministro Matteo Salvini. Per quanto riguarda monopattini elettrici e biciclette, una realtà sempre più diffusa anche tra le strade cittadine, ci sono cambiamenti davvero importanti. Le nuove regole, tuttavia, non riguardano soltanto chi usa questi mezzi di trasporto ma anche tutti gli altri conducenti.
L’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, analizzato in base ai dati degli incidenti nel territorio italiano, viene perseguito anche attraverso la salvaguardia di ciclisti e affini. Questi conducenti sono infatti particolarmente esposti agli impatti in caso di urto, potendo facilmente riportare danni seri in caso di incidente. Ecco perché gli altri guidatori e in particolare gli automobilisti devono prestare molta attenzione. Un comune e banale errore può mettere a repentaglio delle vite umane e, da oggi, costare una multa fino a 665 euro.
Multa fino a 665 euro per chi commette questo errore
I guidatori italiani non sono un esempio lodevole nel rispetto del Codice della strada, a maggior ragione quando si prendono in considerazione le distanze di sicurezza. Complice il traffico quotidiano, è assai raro vedere veicoli incolonnati a distanze opportune gli uni dagli altri, tanto che i sinistri sono all’ordine del giorno.
Il cosiddetto tamponamento è un caso emblematico delle conseguenze che derivano dal mancato rispetto della legge sulla sicurezza stradale. Salvo casi particolari, basta adottare una distanza opportuna dal veicolo che vi anticipa per evitare lo scontro, ad esempio in caso di frenata o rallentamento improvviso. Le distanze sono fondamentali anche per proteggere l’incolumità dei motociclisti, dei ciclisti e di coloro che si spostano con il monopattino elettrico.
Per quanto la legge imponga l’uso di specifici mezzi di protezione, che con la riforma riguardano anche i veicoli sostenibili, le persone sono evidentemente più a rischio senza la carrozzeria che attutisce l’urto. Di conseguenza i frequenti incidenti stradali hanno conseguenze mediamente peggiori quando riguardano queste categorie di conducenti, che vanno incontro a danni gravi anche quando colpiti a velocità moderate.
Si dovrebbe quindi evitare a ogni costo di affiancarsi a questi veicoli in maniera rischiosa, non soltanto perché obbligati dalla legge ma anche per evitare le tragiche conseguenze di un possibile impatto. Considerate la velocità, per forza di cose moderate, dei monopattini elettrici e delle biciclette è del tutto comprensibile volerli sorpassare, ma così facendo non si deve compromettere la sicurezza stradale.
Il sorpasso e il superamento di questi veicoli non è vietato dal Codice della strada e anzi è spesso necessario per evitare di rallentare il traffico e creare ingorghi. Allo stesso tempo, i conducenti sono invitati ad accertarsi che la manovra possa essere effettuata nella piena sicurezza. In particolare, il nuovo Codice della strada impone una distanza minima di 1,5 metri da bici e monopattini. La violazione della distanza sarà punita con una multa da 167 a 665 euro, oltre alla sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
Proprio come succede anche con gli altri veicoli, è improbabile che l’accertamento delle distanze avvenga casualmente. I controlli saranno quindi sostanzialmente limitati ai casi di incidente, rivelandosi particolarmente utili anche per determinare la responsabilità del sinistro. Un motivo in più per essere prudenti, evitando il sorpasso quando non si è sicuri dello spazio a disposizione, anche perché non si può certo escludere che le forze dell’ordine contestino la violazione in altri contesti.
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