Solo chi paga ha il potere di scegliere: la gratuità è un inganno per il consumatore.
Due recenti decisioni in materia di concorrenza, negli Stati Uniti ed in Italia, hanno riportato alla ribalta la necessità di garantire maggiore concorrenza nel mondo di Internet: una sentenza della Corte distrettuale di Columbia ha definito come abuso di posizione dominante il comportamento di Google che paga ricchi compensi ai costruttori di dispositivi elettronici affinché inseriscano il proprio motore di ricerca come opzione predefinita, interferendo con la libertà di scelta dei clienti che li acquistano e che vengono così indotti ad usarlo senza valutare altre alternative; l’Antitrust italiano ha accettato una serie di impegni da parte di Booking volti ad evitare due pratiche commerciale distorsive della concorrenza per presunto abusi di posizione dominante, che si configura offrendo alle strutture ricettive un rapporto preferenziale in qualità di “Partner Preferiti” e “Preferiti Plus”, che le avvantaggia in termini di visibilità nei risultati di ricerca a fronte del pagamento di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su Booking.com prezzi competitivi rispetto a quelli offerti ad altri operatori, e del cosiddetto Booking Sponsored Benefit, che consente a Booking di applicare - senza il consenso della struttura - uno sconto per allineare l’offerta sulla sua piattaforma alla migliore tra quelle disponibili online.
In entrambi i casi ci troviamo di fronte a soggetti che operano “organizzando” il mercato: nel caso di Google si tratta della ricerca di informazioni sul web con accordi con i costruttori che penalizzano gli altri motori di ricerca; nel caso di Booking si tratta della ricerca di accomodamenti alberghieri con accordi con i titolari delle strutture che penalizzano le altre Online Travel Agencies (OTA).
C’è un aspetto peculiare in questi servizi offerti su internet: nel primo caso, la gratuità per l’utente del servizio di ricerca, che viene pagato dagli inserzionisti pubblicitari, rende difficilissimo battere chi ha già miliardi di utenti che già utilizzano il proprio sistema; nel secondo caso, chi non accetta le condizioni proposte dal soggetto che ha una posizione dominante rischia una vera e propria scomparsa dal mercato. [...]
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