Motus-E, l’associazione degli operatori della mobilità elettrica, critica fortemente l’indagine sui costi delle ricariche, sottolineando che si tratta di una visione parziale con dati incompleti.
Una visione distorta della realtà: è questo il commento di Motus-E, l’associazione che raccoglie gli stakeholders della mobilità elettrica, commentando la diffusione della più recente ricerca sui costi di ricarica.
Il costo dell’elettricità su cui si fondano gli studi fa riferimento esclusivamente all’energia elettrica acquistata da un cliente privato ad un prezzo volatile e non considera i clienti a tariffa bloccata o gli autoproduttori di energia (in Italia sono ormai prossimi al milione) che grazie ad impianti fotovoltaici, azzerano o abbattono le spese.
Motus-E contesta con decisione il rapporto «Auto elettriche: +161% per una ricarica» sottolineando che fotografa una visione parziale della realtà con risultati fuorvianti per consumatori e imprese. La ricarica domestica presa in considerazione nello studio contempla un costo medio dell’energia pari a 0,535 €/kWh senza prendere in considerazione abbonamenti specifici o ricariche ottimizzate attraverso wallbox.
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Si presuppone però che chi utilizza quotidianamente un veicolo elettrico avrà già selezionato - a maggior ragione in un periodo di rincari - la fornitura migliore scegliendo, tra le tante offerte, la soluzione più adatta alle proprie esigenze. E non è un caso che la maggior parte delle persone che utilizzano le infrastrutture di ricarica pubbliche, usufruisca di una tariffa flat per la ricarica pubblica, ovvero di un piano, soggetto ad abbonamento, in cui a fronte di una spesa fissa viene offerto al cliente un pacchetto di ricarica (utilizzabile anche in roaming tra i principali operatori). In generale con gli abbonamenti flat le tariffe sono comprese tra 0,31 e 0,35 €/kWh.
La crisi energetica e l’aumento dei prezzi delle materie prime continua a destare la preoccupazione dei produttori di auto e di tutto l’indotto automotive, ma è anche vero che nel rapporto tra costi per pieno di carburante e ricarica elettrica, il primo si avvantaggia della riduzione della accise fino al 18 novembre mentre sull’energia elettrica si è ottenuto solo l’esonero degli oneri di sistema, pari a circa 0,04 €/kWh.
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