Multa per chi lampeggia. Ecco cosa rischia chi segnala autovelox e posti di blocco

Ilena D’Errico

11 Gennaio 2025 - 23:24

Chi lampeggia per segnalare autovelox e posti di blocco rischia diverse multe e in alcuni casi è perseguibile penalmente. Ecco quali sanzioni sono previste e perché.

Multa per chi lampeggia. Ecco cosa rischia chi segnala autovelox e posti di blocco

La solidarietà è un sentimento nobile, ma quando l’aiuto reciproco rischia di minare la sicurezza della collettività non può essere tollerato. Chi avvisa i conducenti dell’imminente autovelox o posto di blocco, tipicamente lampeggiando con i fari abbaglianti, viene visto come un eroe della strada e forse ha i migliori intenti, ma commette un’azione molto pericolosa. Si rischia infatti di ostacolare il lavoro delle forze dell’ordine, indispensabile non soltanto per la circolazione sicura ma anche per la sicurezza generale. Senza nemmeno pensarci si rischia infatti di agevolare l’evasione ai controlli, anche in situazioni molto gravi e delicate. Non a caso, sfanalare in questo modo può comportare multe salate. Ecco cosa si rischia.

Multa per chi lampeggia segnalando autovelox e posti di blocco

Chi lampeggia per segnalare autovelox e posti di blocco rischia innanzitutto una sanzione da 42 a 173 euro per la violazione dell’articolo 153 del Codice della strada sull’uso corretto dei fari abbaglianti. Non solo, l’articolo 45 del Codice della strada vieta di produrre, vendere o usare dispositivi che segnalano e localizzano le apparecchiature di rilevamento usate dalle Forze dell’ordine.

Questo illecito è punito con la sanzione da 802 a 3.212 euro e la confisca dell’oggetto usato, ad esempio il cellulare con la chat sui cui è stato avvisato qualcuno. L’uso del cellulare alla guida è comunque punito a prescindere dalle finalità, con tutta la severità del nuovo Codice della strada. Si va da 250 a 1.000 euro di multa con sospensione della patente nella migliore delle ipotesi. Infine, l’articolo 156 del Codice della strada regola l’uso dei dispositivi di segnalazione acustica (clacson), punendo gli utilizzi non necessari con la sanzione da 42 a 173 euro.

Di conseguenza, la segnalazione di autovelox e posti di blocco è quasi sempre punibile a prescindere dalle modalità impiegate, anche se talvolta indirettamente. Oltre alle sanzioni, bisogna considerare del rischio di creare scompiglio nella circolazione, causando distrazioni e disordini, ma pure dell’eventualità di favorire involontariamente latitanze e gravi reati. Senza dimenticare che in alcuni casi chi lampeggia commette personalmente un vero e proprio reato.

Quando segnalare autovelox e posti di blocco è reato

La pratica di segnalare la presenza di autovelox e posti di blocco è attuata con molta fantasia dagli automobilisti, che usano lampeggiare i fari, suonare il clacson o perfino avvisare su appositi gruppi Whatsapp e Telegram. Tutti questi comportamenti possono integrare il reato di interruzione di pubblico servizio, punito dall’articolo 340 del Codice penale con la reclusione fino a 1 anno. Il promotore dell’organizzazione è invece punibile con la reclusione da 1 a 5 anni.

La segnalazione impropria di autovelox e posti di blocco, però, non è sempre ritenuta penalmente rilevante. La giurisprudenza maggioritaria ritiene infatti che ai fini del reato sia necessario avvisare un numero ridotto di persone. Segnalando un posto di blocco all’automobilista che viene dal senso di marcia opposto, ad esempio, consente soltanto a lui di evitarlo e il pubblico servizio non è interrotto perché può proseguire su tutti gli altri utenti.

Non esiste, infatti, un reato specifico che attenga la segnalazione dei controlli stradali, perciò quando non attenente all’interruzione di pubblico servizio la condotta non è reato. D’altra parte, ci sono state condanne penali di questo genere, riservate più che altro all’uso dei gruppi sui social media.

In questo caso, infatti, la platea di persone allertate può essere molto ampia ed esistono le ipotesi di interruzione di pubblico servizio. L’amministratore del gruppo, peraltro, è spesso considerato promotore/capo e pertanto punito con una pena maggiore. Si cita ad esempio un caso avvenuto ad Agrigento in cui il gruppo Whatsapp dedicato alla segnalazione conteneva ben 62 membri.

Segnalare autovelox e posti di blocco con i fari, invece, è più raramente idoneo a creare uno scompiglio di questo genere. Ciò però non significa che la segnalazione verso un numero esiguo di soggetti sia necessariamente impunita.

Perché non posso segnalare posti di blocco e autovelox

Anche i conducenti meno informati sanno che posti di blocco, di controllo e autovelox non sono propriamente nascosti. Il posto di blocco viene segnalato dall’apposita paletta rossa o dai coni, con poi la procedura di intimazione dell’alt, mentre per gli autovelox vengono apposti i cartelli nel tratto stradale interessato. In altre parole, non si tratta di controlli occultati agli automobilisti, nemmeno nel più semplice posto di controllo, che comunque necessita del veicolo delle forze dell’ordine nella postazione interessata.

Avvisare i conducenti tempo prima, finanche quando non ancora in marcia (si pensi ai navigatori satellitari illeciti) pregiudica completamente la finalità dei controlli stessi, permettendo a chi guida di evitare l’accertamento, semplicemente cambiando strada o adottando qualche altro escamotage. Essere avvisati dell’autovelox per ricordarsi di moderare la velocità in marcia è molto diverso per come vengono predisposti i cartelli, così come c’è una differenza abissale tra scoprire un posto di blocco davanti a sé o vari metri prima, dove magari le forze dell’ordine non hanno visuale.

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