Elon Musk ha preso il controllo dell’OPM, l’Agenzia statunitense per la gestione personale e a breve inizieranno a i tagli. Ecco cosa sta accadendo e cosa dicono i legali a riguardo.
Musk ha preso il controllo e ha escluso alcuni funzionari governativi dai sistemi IT che contengono dati personali. Un’acquisizione ostile che ha sollevato preoccupazioni all’interno dell’Agenzia statunitense per la gestione del personale (OPM), responsabile della supervisione di milioni di dipendenti federali.
Secondo fonti riportate da Reuters, i soci di Elon Musk, tra cui ex colleghi di Tesla e SpaceX, hanno bloccato l’accesso ai sistemi informatici chiave dell’agenzia, come il database Enterprise Human Resources Integration, che custodisce informazioni sensibili tra cui numeri di previdenza sociale, indirizzi, valutazioni delle prestazioni e dati sugli stipendi.
Questi drastici cambiamenti sono avvenuti subito dopo l’insediamento del presidente Donald Trump, che ha affidato a Musk il compito di ridurre l’organico federale, composto da circa 2,2 milioni di dipendenti. Il team di Musk si è insediato nella sede centrale dell’OPM il 20 gennaio, trasformando l’ufficio del direttore al quinto piano in una base operativa 24 ore su 24, con letti pieghevoli installati per lavorare senza sosta. Tuttavia, questa manovra non ha solo sollevato questioni relative alla ristrutturazione amministrativa, ma anche serie preoccupazioni per la sicurezza informatica e la trasparenza nella gestione dei dati governativi. Scopriamo insieme cosa ha fatto Musk e perché.
Cosa ha fatto Musk: la riorganizzazione dell’OPM
L’arrivo del team di Elon Musk all’Office of Personnel Management ha segnato l’inizio di una ristrutturazione radicale delle operazioni interne. Non si è trattato di un semplice cambio di leadership, ma di una vera e propria acquisizione che ha lasciato molti dipendenti senza accesso ai sistemi informatici vitali. Secondo due funzionari rimasti anonimi, il personale di lunga data dell’OPM è stato improvvisamente escluso da database chiave, tra cui l’Enterprise Human Resources Integration, una piattaforma che raccoglie dati personali estremamente sensibili.
Tra i membri chiave del nuovo team spiccano Brian Bjelde, ex vicepresidente delle risorse umane di SpaceX, e Amanda Scales, ora capo dello staff dell’OPM. La nuova dirigenza non ha perso tempo: oltre a bloccare l’accesso ai sistemi, ha iniziato a inviare promemoria ai dipendenti federali, proponendo offerte di licenziamento volontario con otto mesi di indennità di buonuscita. Questo approccio aggressivo ha fatto emergere preoccupazioni sia all’interno dell’agenzia che nel panorama politico più ampio.
Gli esperti di sicurezza informatica hanno sottolineato i rischi derivanti dalla mancanza di supervisione. “Non abbiamo idea di cosa stiano facendo con i sistemi informatici e i dati”, ha dichiarato un funzionario. “Questa è una preoccupazione importante per noi. Non c’è alcuna supervisione. Ciò crea rischi reali per la sicurezza informatica e l’hacking”. Inoltre, il controllo concentrato nelle mani del team di Musk rende difficile per chiunque al di fuori della loro cerchia ristretta capire cosa stia realmente accadendo all’interno dell’OPM.
Il parere legale: implicazioni e preoccupazioni per la politica di Trump e Musk
La mossa di Musk ha suscitato reazioni forti anche da parte della comunità legale. L’avvocato del Minnesota Will Stancil ha definito l’operazione “un colpo di stato del venerdì sera orchestrato da Donald Trump ed Elon Musk”, sottolineando come questi cambiamenti drastici potrebbero trasformare in modo permanente il funzionamento del governo federale. Secondo Stancil, il rischio non si limita solo alla ristrutturazione amministrativa, ma si estende alla possibilità di manipolare i sistemi di pagamento e i dati personali per fini politici.
Stancil ha ipotizzato che il blocco dei sistemi potrebbe essere usato strategicamente per penalizzare le regioni che non hanno sostenuto Trump nelle elezioni, creando un precedente pericoloso per l’uso dei dati governativi a fini di vendetta politica. «Ciò cambierebbe la vita americana per sempre», ha affermato l’avvocato, evidenziando il potenziale abuso di potere che deriva dal controllo centralizzato dei sistemi informatici federali.
Le preoccupazioni non sono infondate. David Lebryk, il funzionario di carriera di più alto rango del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha lasciato il suo incarico dopo essersi scontrato con gli alleati di Musk che chiedevano l’accesso ai sistemi di pagamento. Questo episodio, riportato dal Washington Post, è solo uno dei tanti segnali di una crescente tensione tra la vecchia guardia dell’amministrazione pubblica e i nuovi arrivati legati a Musk.
Mentre il team di Musk continua a implementare la sua visione di efficienza e riduzione della burocrazia, le implicazioni legali ed etiche di queste azioni rimangono al centro del dibattito. La mancanza di trasparenza e il potenziale uso improprio dei dati sensibili pongono interrogativi cruciali sul futuro della governance federale e sulla sicurezza dei dati dei dipendenti pubblici.
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