NADEF 2024, cosa c’è nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza

Flavia Provenzani

23/09/2024

Entro venerdì il Governo deve presentare la NADEF 2024, nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. Uno step cruciale verso la nuova Legge di Bilancio. Cosa aspettarsi?

NADEF 2024, cosa c’è nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza

Aggiornamento: la NADEF è stato sostituita dal Piano strutturale di bilancio a medio termine - La nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, da qui l’acronimo NADEF, di regola deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno, con lo scopo di aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica (PIL e relative correlazioni con debito e deficit in primis) già contenute del DEF, presentato dal Consiglio dei ministri il 9 aprile scorso.

In altre parole, la NADEF è un’occasione per rivedere - al rialzo o al ribasso - le stime precedentemente stilate alla luce di nuovi e maggiori dati e informazione sulle dinamiche macroeconomiche in Italia.

Ma non solo. La nota di aggiornamento svolge un ruolo cruciale per sondare la fiducia e la progettualità del Governo, che è chiamato ad chiarire al suo interno nuovi obiettivi programmatici, alla luce delle richieste - leggasi “tirate d’orecchie” - dell’Unione Europea, che interviene nel perseguimento del suo compito di coordinare le finanze pubbliche diversi Stati membri.

Ma il silenzio assordante di stampa e Governo lascia pensare che la strada per arrivare a un documento condiviso sia ancora lunga e tortuosa, o quantomeno che si stesse aspettando il report dell’Istat sul PIL pubblicato oggi.

Cattive notizie: nel 2023 il tasso di variazione del PIL italiano è stata dello 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima pubblicata a marzo scorso.

Verso la NADEF 2024

Con la Legge di Bilancio 2025 ormai in fase di definizione, l’attenzione dovrebbe essere tutta sulla prima tappa a livello temporale da raggiungere e conquistare: la presentazione della NADEF.

Come anticipato, la data cruciale da rispettare è venerdì 27 settembre, termine entro il quale il Consiglio dei Ministri è chiamato a presentare la sua nota di aggiornamento al DEF, da far approvare con una risoluzione da parte di ciascuna delle due Camere.

Si gettano così le basi degli obiettivi che saranno contenuti all’interno della manovra 2025.

Entro il 20 ottobre è poi attesa la presentazione ufficiale in parlamento del disegno di Legge di Bilancio (noto come “Ddl bilancio”) ad opera del governo. È oramai consuetudine, tuttavia, che in quel giorno arrivi solo l’approvazione in Cdm, per poi presentare il testo al Parlamento solo nei giorni seguenti.

Entro il 30 novembre, invece, la Commissione UE dovrà esprimere un primo parere sulla Legge di Bilancio, così come su quelle degli altri Stati membri, valutando l’aderenza della manovra finanziaria agli impegni europei in materia di finanza pubblica. In passato, la Commissione ha spesso espresso un primo parere entro novembre, riservandosi poi di formulare un giudizio definitivo nella primavera successiva, dando tempo ai governi di effettuare eventuali modifiche. Per l’Italia, il rispetto delle indicazioni europee sarà determinante per evitare procedimenti di infrazione o sanzioni legate al mancato rispetto delle regole fiscali comunitarie.

L’approvazione finale della Legge di Bilancio 2025 avverrà probabilmente a ridosso delle festività natalizie, consentendo l’entrare in vigore il 1° gennaio 2025.

Il nodo del PIL

Il 30 ottobre 2024 l’Istat renderà nota la stima preliminare del PIL relativo al terzo trimestre dell’anno, un dato particolarmente atteso dal governo per valutare se l’obiettivo fissato nel DEF - una crescita del PIL del 2024 pari all’1% - sia realistico o meno.

Mesi fa la previsione è stata giudicata da molti fin troppo ottimistica, sia in Italia che in Europa. E il dato Istat pubblicato oggi sembra allontanare, senza cancellare del tutto, le possibilità concrete di raggiungere l’obiettivo.

Raggiungere il +1% sul PIL è cruciale per garantire un buon margine di manovra nella Legge di Bilancio del prossimo anno.

Ma nulla è perduto. Nella prima settimana di novembre, la Commissione Europea pubblicherà le sue previsioni economiche d’autunno, utili a valutare lo stato dell’economia italiana e degli altri Paesi membri e il rispetto dei vincoli di bilancio, tenendo conto delle nuove regole fiscali stabilite per l’UE. Non sia mai che il futuro ci riservi una qualche sorpresa.

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