La sonda, inviata nello spazio nel 1977, sta iniziando ad inviare strani messaggi in codice. Ecco perché.
Era il 1977 quando la Nasa inviò nello spazio a distanza di un mese l’uno dall’altra le sonde Voyager. Ufficialmente la loro missione sarebbe dovuta durare 4 anni viaggiando verso Giove e Saturno ma invece, a distanza di tantissimi anni, sono ancora lì che fluttuano nello spazio.
Ora però a preoccupare gli scienziati della Nasa è la sonda Voyager 1 che ha iniziato da novembre dello scorso anno ad inviare strani messaggi in codice verso la Terra. Un problema che potrebbe significare come la sonda stia probabilmente esaurendo la propria vita. Dopo esser sopravvissuta a diverse vicissitudini come alimentatori in diminuzione, propulsori sporchi, guasti software quasi fatali, adesso pare che per la Voyager 1 sia finito il suo tempo.
Al momento la sonda viaggia a 15 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra, in quello che molti ritengono essere il confine del nostro sistema solare. Da novembre 2023 sta avvenendo ciò che gli scienziati semplificano parlando di una sorta di ictus che ha colpito i circuiti della sonda Voyager 1. Da quel momento verso la Terra arrivano messaggi strani.
Ecco i messaggi che la sonda Voyager sta inviando
Suzanne Dodd del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, ha detto che «in pratica ha smesso di parlarci in maniera coerente» e ha definito il problema come «serio».
Invece di inviare messaggi in codice binario, la sonda invia soltanto 1 e 0 alternati. Un linguaggio incomprensibile che mostrerebbe come la sonda stia per smettere di funzionare.
Nemmeno i tentativi di reset e di risolvere la situazione da remoto hanno funzionato. Sembra che ci sia un problema nel computer di bordo che raccoglie i dati e li invia verso la Terra. Il problema è anche dovuto all’anzianità dei dispositivi tecnologici inseriti nella sonda, appartenenti agli anni 70. Gli scienziati stanno cercando di decifrare il funzionamento di tali dispositivi, considerato che la maggior parte degli esperti che l’hanno progettata, sono deceduti.
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La speranza è che si riesca a trovare una soluzione. Un processo però che potrebbe richiedere ancora mesi, considerato che i dati, per arrivare ad una parte all’altra ci impiegano 1 giorno, data l’enorme distanza.
Ma è una corsa contro il tempo perché la vita del Voyager sta per scadere. Le scorte di plutonio che forniscono energia alla sonda sono in esaurimento. Per cercare di limitarne il consumo, gli scienziati hanno spento i riscaldatori, adottando altre misure per risparmiare energia e prolungare la durata il più possibile.
Ma prima o poi si dovrà dire addio alle scorte di energia e inevitabilmente la sonda si spegnerà dopo 50 anni di onorata carriera. Tra due anni inizierà lo spegnimento di alcuni strumenti prima di arrivare nel 2030 alla dimissione definitiva. A quel punto la sonda diventerà spazzatura spaziale a tutti gli effetti anche se al suo interno resisteranno dischi d’oro su cui sono registrati saluti in molte lingue, insieme con suoni della Terra.
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