La nazionalizzazione di Alitalia è dietro l’angolo: verso lo stop della gara privata
Novità in arrivo sul versante della nazionalizzazione di Alitalia. Sarebbe imminente lo stop della gara privata indetta allo scopo di raccogliere eventuali offerte per il rilevamento della compagnia, che alla fine sono state otto in totale.
Dopo la decisione di optare per il salvataggio pubblico, come previsto da una clausola del decreto Cura Italia, la procedura privata è comunque rimasta aperta in attesa di eventuali nuove manifestazioni di interesse.
La newco prevista dal testo emanato dal governo, fondamentale per la nazionalizzazione di Alitalia, è in via di definizione. Essa sarà a controllo pubblico ed eventualmente potrà essere affiancata da una o più aziende private, tra quelle che hanno già avanzato una proposta.
Nazionalizzazione Alitalia: verso lo stop alla gara
Secondo quanto riportato da Milano Finanza, il Ministero dello Sviluppo Economico starebbe valutando, dunque, se tenere ancora aperta o meno la gara per la cessione di Alitalia.
Le indiscrezioni indicano che molto probabilmente, poiché è già stato stabilito di seguire la via della nazionalizzazione, il commissario straordinario Giuseppe Leogrande, annuncerà a breve lo stop definitivo alle manifestazioni di interesse.
All’annullamento della gara dovrebbero dunque seguire le trattative dirette con i soggetti che già si sono fatti avanti, i quali potrebbero essere selezionati a seconda del ramo di interesse, aviazione, handling, manutenzione e così via.
Tra i candidati che si sono fatti avanti, US Aerospace Partners ha confermato l’intenzione di stanziare finanziamenti per rilevare Alitalia fino a 1,5 miliardi di dollari, oltre che la sua apertura a collaborare con il governo italiano per il rilancio della compagnia. Tra le altre offerte rese note anche quella dell’imprenditore sudamericano German Efromovich, Almaviva, Atitech e Swissport.
Alitalia, Veneziani: “serve un piano industriale lungimirante”
Il presidente di Alitalia, Marco Veneziani, ha puntato il focus sulla necessità di un piano industriale lungimirante per consentire alla società di tornare ad essere la compagnia di bandiera.
Quest’ultimo in una dichiarazione ha detto:
“è indispensabile essere pronti a cogliere tutte le occasioni che il mercato presenterà una volta terminata l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Tra l’altro, per la prima volta dopo anni, questo governo ha capito l’importanza di avere una compagnia di bandiera. Finalmente i Ministri Patuanelli e De Micheli si sono impegnati a garantire ad Alitalia uguali condizioni di accesso al sistema aeroportuale nazionale, pari a quelle consentite ai vettori low-cost europei. Solo se saranno messi in atto questi interventi, Alitalia potrà ritornare ad essere una grande compagnia”.
Il 3 aprile atteso l’incontro con i sindacati
Intanto, accanto alla procedura di nazionalizzazione di Alitalia, delicata è anche la questione relativa al numero di dipendenti che dovranno essere messi in cassa integrazione, dal momento che la società, al pari degli altri vettori arei, si è trovata costretta a operare a regime drasticamente ridotto.
Il prossimo confronto tra sindacati, commissione e governo è fissato al 3 aprile 2020, per discutere della richiesta, avanzata da Leogrande, di prolungare la cassa integrazione fino al 31 ottobre per circa un terzo dei quasi 12 mila dipendenti della società.
Si tratterebbe di altre 2.900 persone rispetto al numero dichiarato nei giorni scorsi, portando così il totale a 6.860 unità. Nazionalizzazione o meno, la ripresa occupazionale resta a fortemente a rischio.
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