Nei verbali Bce di giugno non sono emerse grandi sorprese sulle discussioni del board: inflazione e gradualità nella politica monetaria i temi cruciali. Spazio ad accenni sullo scudo anti-spread.
Verbali Bce della riunione di giugno: cosa hanno svelato?
Mentre l’euro precipita verso la parità con il dollaro in una delle settimane più concitate per l’Europa, le minute del vertice dell’Eurotower non fanno che confermare quanto già allertato: inflazione persistente ben oltre il 2% e con picchi dovuti alla crisi energetica e possibile rallentamento economico interesseranno la zona euro.
Lagarde e gli altri funzionari hanno quindi concordato sulla necessità di intervenire sui tassi a luglio, con un rialzo di 25 punto base e con l’approccio della gradualità e osservazione attenta dei dati. Cosa è stato detto, invece, sullo scudo anti-spread?
Verbali Bce: scudo anti-frammentazione e rialzo tassi in focus
Sono almeno due i temi più interessanti approfonditi nella riunione dell’8 giugno e che sono stati chiariti nei verbali.
Innanzitutto, la politica monetaria: il rialzo dei tassi di 0,25 punti ci sarà a luglio. Come si legge nel comunicato, però, alcuni membri hanno fatto pressione affinché potesse essere lasciato margine di azione più ampia nella riunione di luglio, con possibilità di aumentare maggiormente il costo di finanziamento. Questo denota che l’inflazione fa paura e il continuo impennarsi dei prezzi, con la spinta energetica al massimo e una crisi con la Russia tutt’altro che archiviata, rende alcuni funzionari aperti a mosse aggressive.
Poi, si è fatto accenno al cosiddetto strumento anti-spread:
“È stata richiamata l’attenzione sull’allargamento degli spread sovrani negli ultimi mesi. In tale contesto, è stato osservato che l’istituzione di uno strumento anti-frammentazione non contrastava con la necessità di contenere le pressioni inflazionistiche. Infatti, affrontare la frammentazione potrebbe essere considerato necessario per mettere il Consiglio direttivo in una posizione migliore per accelerare la normalizzazione della politica monetaria, se giustificato dalle prospettive di inflazione. Si è fatto riferimento al “principio di separazione”, introdotto dalla BCE all’indomani della crisi finanziaria per distinguere tra misure atipiche volte a salvaguardare la trasmissione della politica monetaria e strumenti volti a definire un adeguato orientamento politico per l’area dell’euro nel complesso.”
Non è chiaro come funzionerà tale strumento e, soprattutto, se sarà introdotto già nella riunione del 21 luglio.
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