Di fronte ai recenti dati condivisi negli Stati Uniti in molti si domandano cosa abbia senso aspettarsi in termini economici dal Paese e su quale settore borsistico sia più conveniente posizionarsi.
I recenti avvenimenti hanno confermato un quadro economico generale positivo negli Stati Uniti, che sembra allontanare nuovamente dalla tanto temuta (e talvolta auspicata) recessione. Al contrario, gli analisti sembrano essere tornati preoccupati per il tasso d’inflazione, che, alla luce degli eventi recenti, è diventato ancora una volta una sfida importante per la politica economica da non sottovalutare.
Il quadro macro negli Stati Uniti
I recenti dati sul mercato del lavoro statunitense, relativi ai Nonfarm Payrolls, hanno evidenziato un’economia resiliente. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,8%, mentre la retribuzione oraria di settembre è aumentata del 4,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In sostanza, questa situazione sembra indicare tutto tranne che un rallentamento economico, mettendo nuovamente l’accento sulla componente inflazionistica. Il mercato obbligazionario, per sua natura più preciso nelle previsioni, sconta già da settimane aumenti nei tassi di rendimento, come se si aspettasse effettivamente ulteriori rialzi nei tassi d’interesse, magari di fronte all’eventualità di un’economia sinceramente più complessa da raffreddare rispetto alle aspettative di solo qualche mese fa.
La preoccupazione riguardo a un tasso d’inflazione sostenuto e una politica monetaria ancora restrittiva focalizza l’attenzione sui tassi di interesse e, di conseguenza, sulle dinamiche finanziarie del Paese. Il Tesoro affronta potrebbe «collassare»? Se così fosse, come potrebbe agire come prestatore di ultima istanza nel caso di complessità? Sebbene sia ancora prematuro e in parte insensato parlare di default, poiché al momento i titoli del Tesoro continuano ad essere molto attraenti agli occhi degli investitori, potrebbero richiedere rendimenti più elevati in considerazione del rischio.
Allo stesso modo, non è sempre oro ciò che luccica: è importante considerare i dati sul mercato del lavoro non come un valore assoluto, ma piuttosto in modo relativo. Questo perché, sebbene si sia osservato un aumento delle assunzioni in termini assoluti, il settore della manodopera, ad esempio, non può vantare gli stessi risultati positivi.
Cosaaspettarsi dal mercato statunitense?
I dati sono contrastanti, e sebbene l’opinione pubblica sembri concentrarsi sulla positività dei dati relativi al mercato del lavoro, l’economia statunitense non è esattamente in un momento di tutto rose e fiori. Detto ciò, in un contesto di politica monetaria restrittiva, quale settore del mercato azionario potrebbe beneficiare di un afflusso positivo di capitali? Si sente molto parlare di azioni ad alto dividendo e titoli value, con beta più contenuti. Allo stesso tempo, l’incremento dei rendimenti sui Treasury potrebbe attirare molti investitori, come sta attualmente facendo con i risparmiatori di tutto il mondo, come dimostrato dall’importante apprezzamento del dollaro statunitense.
A livello teorico, potrebbe esserci meno spazio per i titoli growth, sebbene, dal punto di vista fondamentale, le aziende del settore stiano vivendo uno dei periodi di espansione più robusti della storia; quindi, nella pratica, questa affermazione potrebbe non essere del tutto accurata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA