New York sta costruendo la prigione più alta del mondo

Alessandro Nuzzo

30 Novembre 2024 - 14:16

Di 40 piani, ospiterà 886 detenuti e sarà alta più di 100 metri. Le polemiche non mancano.

New York sta costruendo la prigione più alta del mondo

La città di New York, famosa per lo straordinario skyline iconico composto da decine di grattacieli, presto potrebbe accogliere un nuovo grattacielo, ma molto particolare. Non si tratterà di un edificio residenziale ma di una prigione.

Il progetto fa parte dell’ambizioso piano di New York City di chiudere Rikers Island, un complesso carcerario salito spesso agli onori della cronaca per le condizioni disumane in cui vivono i detenuti. L’obiettivo è chiudere questa mega prigione per costruire diverse strutture penitenziarie più piccole, basate su distretti e che si vadano ad integrare alla perfezione con le comunità locali.

Jailscraper, questo il soprannome della nuova prigione, sorgerà nella zona di Manhattan, nei pressi di Chinatown. Proprio per la particolare ubicazione non mancano le polemiche.

Una prigione grattacielo al centro di New York

Il progetto del Jailscraper, ancora in fase di revisione, dovrebbe raggiungere quasi 106 metri di altezza, inclusa una torre. Sebbene poco al di sotto dello status di grattacielo, supererebbe l’altezza di tutte le altre strutture correttive diventando quindi la prigione più alta del mondo. Saranno 40 i piani e ospiterà 886 detenuti.

Mentre i sostenitori considerano il progetto essenziale per riformare il sistema giudiziario, i critici sostengono che la sua portata e la sua posizione minacciano il tessuto culturale e sociale di Chinatown.

«Chinatown esiste da oltre un secolo come centro di piccole attività e famiglie unite. Costruire questa enorme prigione qui rischia di danneggiare irreparabilmente un quartiere già sotto pressione», ha detto Jan Lee, leader della comunità cinese della città. «La maggior parte degli edifici qui intorno sono vecchie strutture in mattoni e legno. Un progetto di questa portata potrebbe destabilizzare la zona, non solo fisicamente, ma anche economicamente e socialmente», ha ribadito.

Sono in tanti tra i residenti del quartiere a vedere la costruzione di una prigione come una minaccia al loro stile di vita. I distretti cinesi in tutti il mondo si sono sempre contraddistinti per la loro autonomia.

Il progetto fa parte del piano «Borough-Based Jails» di New York con cui si mira a ridurre entro il 2027 la popolazione carceraria a 5.000 unità. Il Jailscraper è oggetto di critica non solo da parte dei residenti di Chinatown ma anche da parte di tantissime persone che vedono in lui forti limiti di sicurezza, essendo un grattacielo e quindi molto diverso dalle classiche strutture penitenziarie.

Il progetto inoltre prevede la demolizione del Manhattan Detention Complex, un complesso carcerario le cui origini risalgono al XIX secolo e che per tanto tempo è stata oggetto di critiche per le condizioni disumane in cui i detenuti vivono. La polvere causata dalla demolizione viene associata a problemi respiratori a cui i residenti della zona potrebbero andare incontro, evocando ricordi dolorosi delle conseguenze dell’11 settembre, che hanno devastato le comunità vicine. Il 2027 non è molto lontano e il progetto è ancora in fase di progettazione, vedremo se andrà effettivamente in porto.

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