Nexi, il nuovo dossier che ha riacceso la febbre per le azioni a Piazza Affari. Tutti i rumor

Laura Naka Antonelli

21 Marzo 2025 - 09:49

Azioni Nexi osservate speciali a Piazza Affari, sulla scia di nuovi rumor sul futuro del gruppo. Di mezzo l’interesse di un fondo.

Nexi, il nuovo dossier che ha riacceso la febbre per le azioni a Piazza Affari. Tutti i rumor

La febbre per Nexi, società attiva nel settore dei pagamenti digitali, oggi si ferma, in una fase in cui comunque le azioni continuano a battere la performance di Piazza Affari. Oggi il rally fa una pausa, con il titolo che arretra dell’1,5%, dopo i buy della vigilia, scattati sulla scia di alcune voci di mercato che hanno portato le azioni a svettare in cima al Ftse Mib.

Il titolo era già schizzato al rialzo qualche settimana fa, sulla scia della pubblicazione dei risultati di bilancio del gruppo e, anche, del grande annuncio sui dividendi.

Pioggia di buy sulle azioni Nexi, i rumor sull’offerta del fondo di private equity per la divisione DBS

Ieri, le azioni hanno chiuso la giornata di contrattazioni della borsa di Milano con uno scatto di oltre il 4%, che le ha portate a salire a 5,456 euro.

Motivo: le indiscrezioni sull’arrivo di una offerta sulla divisione Digital Banking Solutions di Nexi da parte del fondo di private equity americano TPG per un valore di 850 milioni di euro, con il fondo che, secondo le indiscrezioni del Corriere della Sera, potrebbe coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti, che si è recentemente rafforzata nel capitale del gruppo, nell’ambito della partita di risiko tlc aperta su Telecom Italia.

Nexi ha giocato infatti un ruolo chiave nel dossier TIM-Telecom Italia, attraverso una operazione di scambio di quote tra Poste Italiane e CDP che ha consentito al gruppo guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante di entrare nel capitale di Telecom Italia.

Alla metà di febbraio Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti hanno ufficializzato l’accordo: Poste è entrata in TIM rilevando la quota detenuta nel capitale della società di tlc da CDP, pari al 9,81%, pagando Cassa Depositi e prestiti con la “moneta” Nexi, ovvero cedendo una partecipazione detenuta nel gruppo dei pagamenti digitali pari al 3,78%.

CDP è salita così ulteriormente nel capitale di Nexi, in cui era già presente, portando la sua quota dal 14,46% al 18,5% circa.

Occhio al ruolo che nella partita potrebbe essere giocato da Cassa Depositi e Prestiti

Ora, i nuovi rumor secondo cui la divisione di Nexi farebbe gola al fondo di private equity USA. Nella partita potrebbe tuttavia entrare anche CDP.

Il Corriere ha precisato a tal proposito che, tra “le opzioni al vaglio figurerebbe la creazione di una cordata per rilevare l’infrastruttura da Nexi ”. Non è mancata tuttavia la precisazione: “a quanto filtra, però, l’analisi dell’operazione richiederà ancora tempo e non è detto che porti alla formulazione di un’offerta da parte di CDP ”.

Dall’altro lato, è stato fatto notare che Cassa Depositi e Prestiti ha tutto l’interesse a mantenere salda la presa sulla divisione di Nexi, per assicurarsi che la rete interbancaria nazionale del gruppo, considerata un asset strategico dell’Italia, rimanga sotto il controllo pubblico. Di fatto, secondo i rumor, CDP starebbe già considerando con Mediobanca la possibilità di creare una eventuale cordata per l’acquisizione dell’asset di Nexi.

Occhio al commento degli analisti di Intermonte riportato da Radiocor, che indicano come nel potenziale “nuovo deal” con il fondo americano TPG “potrebbe rientrare anche BFF (banca specializzata nel factoring e interessata soprattutto alla piattaforma per farmacie e aziende farmaceutiche) che insieme a F2i si era interessata alla divisione”.

Gli analisti hanno affermato di ritenere che, in ogni caso, “la cessione dell’intera divisione DBS ad un fondo estero possa avvenire solo dopo l’acquisizione della rete interbancaria da parte di investitori istituzionali o con forti legami istituzionali ”.

Altra alternativa considerata valida è “la possibilità che CDP possa guidare una cordata di investitori per rilevare l’intera divisione senza dover effettuare un complicato scorporo della rete interbancaria ”.

La necessità che il controllo della divisione rimanga pubblico si spiega anche con il fatto che la rete interbancaria nazionale di Nexi viene considerata strategica anche per la Banca d’Italia.

Le azioni Nexi sono intanto reduci da un rally che, nell’ultimo mese, è stato di oltre il 18%. Lo scorso 13 marzo, Citi ha confermato il rating Buy per le azioni Nexi, annunciando un target price pari a 8 euro. Ancora prima, Nexi ha ricevuto la valutazione Buy da Kepler Capital.

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