Il coronavirus non sarà stagionale come l’influenza: lo ribadisce l’OMS, spiegando cosa accadrà nei prossimi mesi.
Il coronavirus non sarà stagionale: su questo punto l’OMS è certa.
Chi si attende un nuovo picco in autunno come potrà avvenire con l’influenza o il raffreddore, quindi, si sbaglia. La diffusione dell’epidemia di COVID-19 non è legata alle diverse stagioni e dovremo aspettarci altri scenari.
A dichiararlo è stata Margaret Harris, portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Coronavirus: un’unica grande ondata non stagionale
Il legame con le stagioni non c’entra nulla con la diffusione del coronavirus. A dirlo è l’OMS. Compiacersi di un rallentamento dell’epidemia in alcune parti del mondo, come per esempio in Europa, dovuto alla stagione estiva è sbagliato.
Così come non è esatto pensare che in autunno ci sarà un’altra ondata legata alla nuova stagione: il virus COVID-19 non è l’influenza e non si presenterà a ottobre a causa del passaggio dall’estate all’autunno.
Piuttosto, la portavoce OMS Margaret Harris ha ribadito che:
“La gente sta ancora pensando alle stagioni. Ciò di cui tutti abbiamo bisogno di comprendere è che si tratta di un nuovo virus e ... questo si comporta in modo diverso. La pandemia COVID sarà una grande ondata non stagionale che andrà su e giù”.
Dinanzi a questa spiegazione medico-scientifica, quindi, l’unica via possibile per appiattire la curva dei contagi è applicare ancora misure stringenti di prevenzione. L’obiettivo è rendere l’ondata virale quasi impercettibile, trasformandola “in qualcosa che sfiori appena i nostri piedi”.
L’autunno, piuttosto, potrà essere un periodo a rischio non per la stagionalità, ma per l ripresa di tutte le attività al chiuso, che compromettono la distanza sociale e favoriscono assembramenti.
Come ricordato da Guerra, esperto OMS, in Italia:
“Questo è il bimestre a bassissima circolazione del virus in cui dobbiamo lavorare di più per prepararci all’arrivo dell’autunno, il periodo delle elezioni regionali, dell’inizio delle scuole e dell’influenza stagionale, oltre che, naturalmente, della ripresa auspicata delle attività ordinarie.”
Il coronavirus, quindi, nella sua grande ondata potrebbe tornare perché stimolato da più frequenti contatti, non per la stagionalità.
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