Riforma delle pensioni, ultime notizie: c’è ancora l’ostacolo Tesoro da superare, visto che il Ministro Tria non sembra convinto sulla fattibilità di Quota 100 e reddito di cittadinanza. Il decreto slitta ancora?
La riforma delle pensioni dovrebbe arrivare al Consiglio dei Ministri nella giornata di domani, giovedì 17 gennaio, per poi essere votato venerdì. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, hanno garantito che “non ci saranno altri rinvii”, con il decreto che introduce Quota 100 e riforma il sistema pensionistico italiano che finalmente verrà sottoposto alla votazione del Governo.
I tempi sono ristretti: come noto, infatti, i primi pensionamenti con Quota 100 partiranno da aprile 2019. Non bisogna dimenticare poi che nello stesso decreto che riforma le pensioni ci sono le disposizioni sul reddito di cittadinanza in partenza sempre ad aprile; approvarlo al più presto quindi è molto importante così che i centri per l’impiego, l’Inps e tutti gli altri enti interessati possano organizzarsi in vista dell’introduzione di queste due novità.
Il rinvio della scorsa settimana, come confermato da Di Maio, è dipeso dal fatto che da parte della Ragioneria di Stato non fosse ancora arrivata la bollinatura del testo del decreto; ebbene, come riportato da Repubblica.it, a poche ore dal possibile arrivo al Consiglio dei Ministri della riforma delle pensioni, non ci sono ancora novità in tal senso.
Nonostante le smentite di sorta, quindi, c’è il rischio concreto che neppure questa settimana il testo del decreto pensioni venga discusso nel Consiglio dei Ministri; nel dettaglio, secondo le ultime notizie sembra che questo ritardo sia dovuto a dei dubbi posti dal Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il quale non è ancora convinto della fattibilità economica di queste due misure.
Riforma delle pensioni, nuovi dubbi di Tria: si va verso un nuovo rinvio?
Come riportato in anteprima da La Repubblica, nonostante lo stallo apparente le discussioni su riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza, contenute in un unico decreto, vanno avanti da giorni.
Intorno al tavolo ci sono il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, i tecnici del Ministero del Lavoro, la Ragioneria generale e i rappresentanti dell’Inps con l’obiettivo di realizzare un decreto che oltre a non scontentare nessuno rispetti i vincoli di bilancio.
Ad oggi, però, non si è arrivati ancora ad un testo definitivo e nonostante le rassicurazioni da parte del premier, il quale ha assicurato che “si sta lavorando per portare il decreto in Consiglio dei Ministri entro giovedì”, c’è chi ritiene che ci possa essere un ulteriore rinvio. Secondo le anticipazioni di Repubblica.it, il problema è che il Ministro dell’Economia ha dubbi sulle coperture di reddito di cittadinanza e Quota 100.
D’altronde le notizie di questi giorni non gli danno torto: secondo l’Oxford Economics, infatti, per il 2019 le previsioni di crescita dell’Italia sono appena dello 0,3% mentre il Governo nella Legge di Bilancio ha prospettato un ben più ottimistico 1%. Se le previsioni dell’Oxford Economics si rivelassero esatte, quindi, il prossimo anno il Governo avrebbe non pochi problemi per reperire le risorse per la prosecuzione della riforma delle pensioni e del reddito di cittadinanza, per i quali complessivamente serviranno più di 10 miliardi di euro.
Riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza: vietato sbagliare
Di Maio e Salvini la scorsa settimana si sono giustificati dicendo che vista l’importanza di queste due misure si sta riflettendo su ogni aspetto del decreto così da minimizzare le possibilità di errore.
I due vicepremier quindi hanno in parte confermato quanto vi abbiamo appena anticipato: i lavori per RdC e Quota 100 potrebbero richiedere più del previsto. Dopo il rinvio del maxi emendamento pensioni alla Legge di Bilancio e del decreto della scorsa settimana, quindi, c’è il rischio concreto di un ulteriore slittamento per la riforma.
Le ultime ore comunque saranno decisive in tal senso: il via libera da parte del Ministero dell’Economia e della Ragioneria di Stato, infatti, potrebbe arrivare in qualsiasi momento. A quel punto sì che la riforma delle pensioni potrà essere ufficialmente approvata dal Consiglio dei Ministri poiché - ci tengono a far sapere i rappresentanti di Lega e Movimento 5 Stelle - la maggioranza non è assolutamente divisa in questo momento ed è d’accordo su tutti i punti del decreto.
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