Nuova rottamazione cartelle 2025, ecco come arriva la sanatoria

Patrizia Del Pidio

11 Febbraio 2025 - 11:07

Un emendamento riscritto al decreto Milleproroghe annuncia la nuova sanatoria 2025 delle cartelle che potrebbe salvare la rottamazione, vediamo di che si tratta.

Nuova rottamazione cartelle 2025, ecco come arriva la sanatoria

La nuova rottamazione quinquies per ora non è stata prevista, ma potrebbe arrivare nel 2025 una nuova sanatoria che potrebbe, in qualche modo, salvare la quater.

Con l’avvicinarsi della scadenza della settima rata della rottamazione quater fissata al 28 febbraio 2025 (data a cui aggiungere eventualmente anche i 5 giorni lavorativi di tolleranza che porterebbero la scadenza a slittare al 7 marzo) ci sono moltissimi contribuenti che attendono con ansia che sia varata una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali. La quater, infatti, ha visto un gran numero di decaduti che si trovano ora nella condizione di dover aggiungere maggiorazioni e interessi al debito iniziale.

Se da una parte il Fisco con le sanatorie di questo tipo deve rinunciare al gettito di sanzioni e interessi, dall’altro si assicura entrate maggiori, ed è proprio questo che molti premono su una nuova sanatoria nel 2025.

Sanatoria cartelle esattoriali 2025

Una grande novità per quel che riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali è contenuta nella riformulazione di un emendamento al decreto Milleproroghe che prevedere una sorta di nuova rottamazione per i decaduti dalla rottamazione quater.

La riapertura dei termini della sanatoria 2023, quindi, riguarda soltanto i contribuenti decaduti e solo per i debiti già ricompresi nella rottamazione quater. Il soggetto deve essere decaduto entro il 31 dicembre 2024 e può essere riammesso nella sanatoria presentando un’apposita domanda entro il 30 aprile 2025. In sede di presentazione dell’istanza il debitore potrà scegliere se pagare il debito in un’unica soluzione o a rate (indicando il numero di rate in cui desidera dilazionare i pagamenti).

Per chi sceglie il pagamento rateale il numero di rate massimo in cui dilazionare il debito residuo è 10 (per fare in modo che la nuova sanatoria termini con la rottamazione quater nel 2027). Da segnalare che con la riapertura viene applicata una mora del 2%. Il pagamento unico o la prima nuova rata vanno saldati entro il 31 luglio 2025.

La rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies nasce da un emendamento (bocciato) presentato dalla Lega alla Legge di Bilancio e al decreto Milleproroghe. Nonostante questo, però, la Lega ha proposto di nuovo la rottamazione in una legge apposita.Una sanatoria che prenda in considerazione i debiti iscritti a ruolo tra il 2000 e il 31 dicembre 2023 e che consenta di pagare il capitale iniziale senza l’applicazione di sanzioni e interessi.

Fin qui sembra essere la solita rottamazione, come ce ne sono già state quattro edizioni. Questa nuova proposta, però, sembra superare tutti i punti critici delle sanatorie precedenti proponendo una dilazione in 10 anni e con cadenza mensile e una decadenza solo dopo che 8 rate non sono state pagate.

Nella prossima tabella riepiloghiamo i termini delle passate rottamazioni con la nuova:

LimiteRottamazione quaterRottamazione quinquies
numero di anni 5 anni 10 anni
numero di rate 18 rate 120 rate
cadenza rata trimestrale mensile
decadenza ritardo maggiore di 5 giorni nel pagamento di una rata 8 rate non pagate

La rottamazione quinquies andrebbe a superare tutti i problemi delle precedenti:

  • le rate trimestrali di importo troppo alto sono sostituite da una rata mensile più abbordabile;
  • la dilazione in 5 anni e in sole 18 rate, per forza di cose restituiva importi troppo alti da pagare a ogni scadenza, prevedendola in 10 anni e in 120 rate si permette di pagare piccoli importi alla portata di tutti;
  • la decadenza alla prima difficoltà nel pagare ha fatto uscire moltissimi contribuenti dalla sanatoria, prevedendo di poter saltare delle rate si consente a tutti di mantenere il beneficio.

Una sanatoria di tal portata potrebbe sicuramente fare la differenza e permettere a chiunque di sanare la propria posizione con il Fisco e, al contempo, permetterebbe un gettito più alto non causando numerose decadenze.

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