Nuova variante Mpox, «Serve chiudere le frontiere»

Luna Luciano

18 Agosto 2024 - 09:34

La nuova variante del virus Mpox, scoperta in Svezia, è più contagiosa e pericolosa. Gli esperti chiedono di chiudere le frontiere per prevenire una possibile epidemia globale.

Nuova variante Mpox, «Serve chiudere le frontiere»

Il vaiolo delle scimmie potrebbe scatenare un’altra epidemia globale. La recente scoperta di una nuova variante del virus Mpox, identificata per la prima volta in Svezia, ha suscitato allarmi e discussioni tra esperti di salute pubblica e politici.

Matthieu Hocque, segretario generale del think tank Le Millénaire, ha sollevato la questione della chiusura temporanea delle frontiere come misura preventiva urgente, in modo da evitare un’altra pandemia come quella del virus Covid-19.

Il virus dell’Mpox, o “vaiolo delle scimmie” è stato scoperto negli anni ’70, e recentemente si sta trasformando in una concreta minaccia, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove è stata segnalata una variante più contagiosa e letale, il ceppo 1b.

La dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) il 14 agosto ha messo in luce l’urgenza di una risposta globale coordinata per affrontare questa situazione. Ecco cosa sappiamo del virus e quali potrebbero essere le misure migliori per prevenirne la diffusione.

Vaiolo delle scimmie: cosa sappiamo sul nuovo ceppo del virus Mpox

Il virus Mpox, denominato MPXV, è stato identificato dalla comunità scientifica nel 1970 e suddiviso in due ceppi principali Clade I e Clade II, ma l’attuale situazione apre a un nuovo e preoccupante capitolo. Fino ad oggi, il virus era prevalentemente circoscritto alle regioni dell’Africa centrale e occidentale. Tuttavia, la recente identificazione del ceppo 1b ha cambiato il panorama della salute pubblica. Dal gennaio 2024, la Repubblica Democratica del Congo ha riportato più di 14.000 casi presunti e 511 decessi, numeri che superano quelli dell’intero anno precedente.

Questo ceppo, appartenente al clade I, ha dimostrato di essere particolarmente aggressivo provocando un quadro sintomatologico preoccupante. La nuova variante è stata inizialmente identificata a Kamituga, una cittadina mineraria nella RDC, e si è poi diffusa nei paesi vicini come Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. La situazione è aggravata dalla limitata capacità dei sistemi sanitari locali di gestire e controllare i casi.

La variante 1b è stata confermata in un solo caso di importazione in Svezia, ma le autorità sanitarie globali temono una diffusione più ampia. Per tali ragioni l’Oms ha già messo in guardia i Paesi, spiegando che è di cruciale importanza monitorare attentamente i casi importati e mantenere una vigilanza costante per prevenire un’ulteriore diffusione. Le autorità svedesi hanno confermato che il paziente contagiato è in isolamento, riducendo così il rischio per la popolazione locale, ma la minaccia resta alta.

Nuova variante Mpox: chiudere le frontiere per prevenire il contagio

La raccomandazione di chiudere le frontiere avanzata da Hocque riflette la serietà della situazione e l’urgenza di contenere il virus Mpox prima che possa causare un’epidemia globale.

Sebbene le infezioni in Europa siano state limitate a casi di importazione fino ad ora, la crescente mobilità internazionale potrebbe facilitare la diffusione della variante 1b. La chiusura temporanea delle frontiere potrebbe offrire una misura preventiva per rallentare la diffusione del virus e dare tempo alle autorità sanitarie di attuare una risposta più strutturata e mirata.

Attualmente sono disponibili due vaccini contro l’Mpox, ma le campagne vaccinali nei paesi più colpiti sono state limitate a causa di risorse insufficienti. L’Oms sta lavorando per aumentare la disponibilità di vaccini nelle aree ad alto rischio. La dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale è stata emessa per garantire una risposta più rapida da parte dei paesi membri. In Europa, la campagna vaccinale del 2022-2023 aveva mirato a proteggere le categorie più vulnerabili, ma la variante 1b potrebbe richiedere ulteriori aggiustamenti alle strategie vaccinali.

La chiusura delle frontiere potrebbe sembrare una misura drastica, ma potrebbe rivelarsi necessaria per prevenire una crisi sanitaria globale. È cruciale che la comunità internazionale rimanga vigile e pronta a prendere misure rapide per contrastare la diffusione del virus Mpox e proteggere la salute pubblica su scala globale. Inoltre, è essenziale che i governi e le organizzazioni sanitarie internazionali intensifichino gli sforzi per garantire un’equa distribuzione delle risorse sanitarie e dei vaccini. Se c’è una cosa che la pandemia di Covid-19 ci ha insegnato è che bisogna intervenire tempestivamente prima che sia troppo tardi e il virus abbia preso a circolare velocemente.

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