Nuove regole in montagna: cosa cambierà dopo la tragedia della Marmolada

Alessandro Nuzzo

5 Luglio 2022 - 21:06

Dopo la tragedia che ha colpito il ghiacciaio della Marmolada è il momento di trovare soluzioni affinché queste tragedie non si verifichino più. Ecco cosa potrebbe cambiare.

Nuove regole in montagna: cosa cambierà dopo la tragedia della Marmolada

La tragedia della Marmolada ha scosso l’Italia intera. Un grosso seracco di ghiaccio si è staccato domenica scorsa causando una valanga che ha inghiottito numerosi escursionisti. Il bilancio delle vittime è tragico ed è ancora provvisorio alla luce anche dei dispersi che purtroppo mancano all’appello.

All’indomani della tragedia ci si interroga sulle cause e soprattutto su cosa fare affinché in futuro non si verifichino più tragedie simili. E iniziano già a circolare le prime ipotesi di nuove regole di prevenzione per rendere la montagna un luogo più sicuro.

Nuove regole dopo la tragedia della Marmolada

In tanti si sono interrogati su cosa si possa fare per evitare che escursionisti si addentrino in zone pericolose in un certo periodo dell’anno. Premesso che il rischio zero non esiste e che ci sarà sempre una piccola probabilità che parti di ghiacciai possano staccarsi, possono essere adottate alcune regole per ridurre di molto il rischio.

Uno di questi è stato proposto dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia che vorrebbe introdurre un sistema simile alla bandiera rossa per le spiagge quando c’è il mare mosso per mettere in guardia gli escursionisti sulla pericolosità qualora si avventurino in particolari periodi dell’anno.

Bisognerebbe intensificare infatti il sistema di monitoraggio per poter impedire l’accesso al ghiacciaio quando le condizioni non lo consentono. E in attesa che venga introdotto un sistema che possa salvaguardare i turisti, in alcune zone alpine le escursioni potranno essere effettuate soltanto in primavera quando il manto nevoso è più compatto, le temperature più basse e di conseguenza ci sono meno rischi.

Zone off-limits che in alcuni tratti al confine tra il Tirolo austriaco e l’Alto Adige le guide alpine già non offrono più le scalate verso vette che le alte temperature potrebbero far diventare vulnerabili.

Le possibili cause del crollo alla Marmolada

In tanti si sono interrogati su cosa possa essere accaduto sulla Marmolada tanto da far staccare un enorme blocco di ghiaccio di circa 200 x 60 x 80 m che è sceso a valle ad una velocità di 300 km orari travolgendo tutto ciò che si trovava davanti.

Il principale indiziato è sicuramente il cambiamento climatico. L’aumento delle temperature ha alterato il ciclo dell’acqua facendo nevicare sempre meno. Questo fa sì che si formi sempre meno ghiaccio perlopiù fragile e sottile. Inoltre le alte temperature di queste settimane si sono fatte sentire anche in vetta con la conseguenza che il ghiaccio si è fuso formando una patina d’acqua che si è infiltrata tra roccia a ghiacciaio incentivandone lo scorrimento.

Il crollo dei ghiacciai è un fenomeno abbastanza frequente che accade spesso in alta quota. Ma quando le temperature salgono aumenta anche il pericolo di crollo e di valanghe. Alla luce di questi cambiamenti climatici che stanno rendendo la natura molto più fragile è importante modificare alcune regole per renderle ancora più prudenti.

Perché se è vero che questi fenomeni non possono essere anticipati né tantomeno evitati visto che il rischio zero non esiste, adottare delle regole più prudenti consentirà di evitare in futuro nuove tragedie simili.

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