Nuove regole per le vacanze in Spagna, ecco cosa è cambiato

Alessandro Nuzzo

13 Novembre 2024 - 21:01

Sono cambiate le regole per chi soggiorna in hotel, bungalow, campeggi o noleggia un auto in Spagna.

Nuove regole per le vacanze in Spagna, ecco cosa è cambiato

È un periodo d’oro per la Spagna da un punto di vista turistico. La nazione iberica lo scorso anno ha fatto registrare numeri record con un +18,7% di turisti rispetto al 2022. Circa 85 milioni di persone sono state in Spagna lo scorso anno e il trend è destinato a restare tale se non addirittura rivisto al rialzo in questo 2024 dove la nazione si conferma meta preferita sopratutto dai turisti del Regno Unito, Francia, Germania ma anche Italia. Sempre più nostri connazionali mettono la Spagna al primo posto tra le nazioni da visitare e lo scorso anno ne sono partiti in quasi 5 milioni alla scoperta di Madrid, Barcellona, Valencia e tante altre città spagnole.

Se avete in programma di visitare la Spagna dovete sapere che dal 1° ottobre sono cambiate alcune regole per i turisti, sopratutto da un punto di vista della privacy. Ecco cosa.

Vacanze in Spagna, nuove regole dal 1° ottobre

Il Governo lo aveva preannunciato e, dal 1° ottobre, è diventato ufficiale: nuove regole per i turisti che visitano la Spagna. I gestori di hotel, bungalow, campeggi e società di autonoleggio ora sono infatti tenuti a fornire al Governo oltre 40 dettagli sui propri clienti, tra cui il numero di conto bancario, il numero di telefono, il documento d’identità e il tipo di auto a noleggio. Questa misura è applicata a tutti, anche a chi soggiornerà solo una notte.

Il ministero dell’Interno ha spiegato che l’entrata in vigore è stata posticipata più volte per consentire ai gestori di adeguarsi, ma non era più possibile rimandare e le nuove norme sono entrate ufficialmente in vigore a ottobre. L’obiettivo è aumentare la sicurezza, contrastando terrorismo e criminalità organizzata.

Tuttavia, questa decisione solleva diverse preoccupazioni legate alla privacy. Non è ancora chiaro come i dati sono tutelati, e ci sono dubbi su come si garantirà la riservatezza per milioni di turisti ogni anno. I gestori del settore turistico temono che tali obblighi possano influire negativamente sul flusso di visitatori.

Misure simili entreranno in vigore anche nel Regno Unito dal 2025. Da aprile, infatti, tutti coloro che vorranno entrare nel paese dovranno richiedere un visto, l’Eta, al costo di 10 sterline. Disponibile dal 5 marzo e valido per viaggi a partire dal 2 aprile, questo visto permetterà di fare un numero illimitato di ingressi nel Regno Unito per due anni, purché ogni soggiorno non superi i 60 giorni consecutivi. Anche per le strutture ricettive del Regno Unito c’è preoccupazione che tale misura possa scoraggiare le persone a recarsi nel Regno Unito. Già la Brexit ha causato non pochi disagi nei cittadini europei che vogliono entrare nel paese. Adesso con il visto rende le cose da un punto di vista burocratico ancora più difficili e tanti potrebbero decidere di virare altrove.

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