Un nuovo decreto in arrivo con aiuti destinati a imprese e famiglie con tagli sulle accise dei carburanti e sulle bollette: le misure allo studio.
C’è allo studio un nuovo decreto per aiuti alle imprese e alle famiglie, partendo con i tagli sulle accise dei carburanti e sulle bollette fino a nuovi prestiti.
Il problema è che dopo l’ultimo decreto sull’energia, varato a febbraio, le risorse disponibili nel bilancio pubblico non sono molto alte. Proprio per questo motivo alcune forze politiche (il ministro Mise Giorgetti della Lega e il Movimento 5 Stelle, nello specifico) chiedono uno scostamento di bilancio, il PD invece ancora non si è pronunciato.
Il Governo starebbe valutando un’estensione oltre il 2022 del “golden power”, la norma per la tutela degli asset strategici, con un potenziamento per difendere gli operatori del settore idroelettrico.
Se ne discuterà in modo più dettagliato nel Consiglio dei ministri previsto per mercoledì 16 marzo: vediamo quali sono gli aiuti allo studio.
Aiuti in arrivo per benzina e bollette: allo studio un nuovo decreto
Tagli sulle accise dei carburanti e sulle bollette
Il punto di partenza del nuovo decreto saranno i tagli su carburante e bollette, i cui costi continuano ad aumentare da mesi, ma è stata l’invasione russa dell’Ucraina a far salire vertiginosamente i prezzi.
L’ultimo intervento sull’energia c’è stato con il decreto di febbraio, con uno stanziamento di quasi 6 miliardi (5,8 per la precisione).
Proprio con questo decreto le risorse si sono esaurite, e il primo punto su cui si dovrà concentrare il Consiglio dei ministri è capire dove trovare le coperture. Non è solo, però, un problema di budget: qualsiasi provvedimento dovrà rientrare nella definizione operativa delle linee d’azione comunitarie.
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Fondo per i prestiti alle imprese e contributi a fondo perduto
Il ministero dello Sviluppo Economico ha proposto alla presidenza del consiglio e al Tesoro un Fondo ristori da quasi 1 miliardo, con un altro miliardo specifico per il Fondo di garanzia Pmi. L’obiettivo è l’erogazione di prestiti alle imprese colpite e il blocco dell’export di rottami ferrosi.
Inoltre, l’unità di crisi voluta dal ministero degli Esteri sta studiando degli aiuti per supportare le aziende italiane esposte in Russia, Bielorussia e Ucraina. L’ipotesi in campo in questo momento riguarda dei contributi a fondo perduto dal Fondo 394 per l’internazionalizzazione, gestito da Simest (gruppo Cdp) in convenzione con il ministero, attraverso un ampliamento del Temporary Framework (previa approvazione da parte dell’Europa). I sostegni potrebbero essere erogati dal Fondo che per il 2022 ha una disponibilità di oltre 500 milioni.
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Aiuti per le imprese italiane esportatrici
Infine, tra gli aiuti previsti c’è anche un finanziamento per la patrimonializzazione con una quota di fondo perduto fino al 40% a favore delle aziende italiane esportatrici con:
- un fatturato medio pari ad almeno il 20% del totale legato a operazioni di export verso Ucraina, Bielorussia e Russia;
- una moratoria di 12 mesi sulla quota capitale e sugli interessi delle rate in scadenza nel 2022 per i finanziamenti agevolati già concessi.
Si attende il Consiglio dei ministri del 16 marzo per maggiori dettagli.
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