I sovranisti non hanno sfondato alle elezioni per il nuovo Parlamento Europeo, ma sono avanzati. In vista un’alleanza fra le forze europeiste?
Si sono appena concluse le elezioni internazionali più grandi del mondo, quelle per eleggere i candidati del nuovo Parlamento Europeo. Al netto del risultato italiano, che di certo avrà conseguenze importanti sugli equilibri di governo, una cosa è certa per quanto riguarda l’organo legislativo europeo: il peso dei partiti populisti-sovranisti sarà molto ridotto rispetto a quello che si prospettava qualche settimana fa.
Europee 2019: le possibili alleanze
Essendo un organismo transnazionale, in Parlamento Europeo sono molto importanti i gruppi politici, attraverso i quali i partiti si aggregano con quelle forze degli altri Paesi che hanno obiettivi comuni. Tradizionalmente, i gruppi più grandi sono 2, il Partito Popolare Europeo (PPE), che ha avuto fra i maggiori rappresentanti Silvio Berlusconi e Angela Merkel, e l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D), di centro-sinistra.
Questi due gruppi politici, alle ultime elezioni, hanno visto scendere il proprio consenso, ma non si è affermata una supremazia dei partiti euroscettici, che in totale ottengono circa 200 seggi su 750. Insomma, non abbastanza per aprire conflittualità con l’Europa e smantellarne le istituzioni. Anche perché su livello europeo si gioca su due piani, quello delle alleanze fra partiti e quello dei rapporti fra Stati, e questi ultimi hanno un’incidenza molto più importante di quanto normalmente si creda.
Avanzata dei sovranisti spingerà europeisti a unirsi
Ma l’avanzata dei sovranisti di Salvini, Le Pen e Farage c’è stata, e una conseguenza tangibile ce l’ha già: le forze europeiste dovranno unirsi. In Parlamento non sarà più possibile affidarsi al bipolarismo tradizionale fra destra e sinistra, ma dovrà configurarsi un’opposizione fra i partiti che spingono per un’Europa unita e quelli che vogliono più sovranità per gli Stati che rappresentano.
I numeri sono in questo momento davanti a tutti i leader europei. S&D ha perso 50 seggi, e adesso ne ha 141, mentre il PPE ne ha persi 56, ottenendo 165 seggi. Gli europeisti potranno formare una maggioranza solo unendosi fra loro, includendo anche i liberali di ALDE, il gruppo del Presidente francese Emmanuel Macron che ha raddoppiato il proprio risultato a 115 seggi. Solo questi tre maggiori gruppi europeisti hanno insieme la maggioranza dei seggi, senza contare i Verdi e l’Ala Sinistra.
Immigrazione, fisco ed ecologia i temi per il nuovo Parlamento Europeo?
Certo, tutti questi gruppi uniscono posizioni molto diverse: liberali e socialisti non sono naturali alleati. Tuttavia, la forte presenza dei sovranisti potrebbe spingere (finalmente) gli europeisti a trovare accordo su temi importanti come l’immigrazione e le tasse. A livello europeo, si tratta di tematiche fortemente percepite dagli elettori, sulle quali invece i sovranisti hanno sempre avuto posizioni molto più nette.
Di certo si farà sentire forte la voce dei Verdi, che hanno ottenuto un seggio in più dell’ENF, il gruppo di Lega e Rassemlement National. Gli ecologisti potranno sfruttare il proprio peso nell’ambito europeista per ottenere una gestione più decisa in tema di ambiente.
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