Nuovo Parlamento Europeo, come cambia? Programmi futuri e possibili alleanze

Mario D’Angelo

27/05/2019

I sovranisti non hanno sfondato alle elezioni per il nuovo Parlamento Europeo, ma sono avanzati. In vista un’alleanza fra le forze europeiste?

Nuovo Parlamento Europeo, come cambia? Programmi futuri e possibili alleanze

Si sono appena concluse le elezioni internazionali più grandi del mondo, quelle per eleggere i candidati del nuovo Parlamento Europeo. Al netto del risultato italiano, che di certo avrà conseguenze importanti sugli equilibri di governo, una cosa è certa per quanto riguarda l’organo legislativo europeo: il peso dei partiti populisti-sovranisti sarà molto ridotto rispetto a quello che si prospettava qualche settimana fa.

Europee 2019: le possibili alleanze

Essendo un organismo transnazionale, in Parlamento Europeo sono molto importanti i gruppi politici, attraverso i quali i partiti si aggregano con quelle forze degli altri Paesi che hanno obiettivi comuni. Tradizionalmente, i gruppi più grandi sono 2, il Partito Popolare Europeo (PPE), che ha avuto fra i maggiori rappresentanti Silvio Berlusconi e Angela Merkel, e l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D), di centro-sinistra.

Questi due gruppi politici, alle ultime elezioni, hanno visto scendere il proprio consenso, ma non si è affermata una supremazia dei partiti euroscettici, che in totale ottengono circa 200 seggi su 750. Insomma, non abbastanza per aprire conflittualità con l’Europa e smantellarne le istituzioni. Anche perché su livello europeo si gioca su due piani, quello delle alleanze fra partiti e quello dei rapporti fra Stati, e questi ultimi hanno un’incidenza molto più importante di quanto normalmente si creda.

Avanzata dei sovranisti spingerà europeisti a unirsi

Ma l’avanzata dei sovranisti di Salvini, Le Pen e Farage c’è stata, e una conseguenza tangibile ce l’ha già: le forze europeiste dovranno unirsi. In Parlamento non sarà più possibile affidarsi al bipolarismo tradizionale fra destra e sinistra, ma dovrà configurarsi un’opposizione fra i partiti che spingono per un’Europa unita e quelli che vogliono più sovranità per gli Stati che rappresentano.

I numeri sono in questo momento davanti a tutti i leader europei. S&D ha perso 50 seggi, e adesso ne ha 141, mentre il PPE ne ha persi 56, ottenendo 165 seggi. Gli europeisti potranno formare una maggioranza solo unendosi fra loro, includendo anche i liberali di ALDE, il gruppo del Presidente francese Emmanuel Macron che ha raddoppiato il proprio risultato a 115 seggi. Solo questi tre maggiori gruppi europeisti hanno insieme la maggioranza dei seggi, senza contare i Verdi e l’Ala Sinistra.

Immigrazione, fisco ed ecologia i temi per il nuovo Parlamento Europeo?

Certo, tutti questi gruppi uniscono posizioni molto diverse: liberali e socialisti non sono naturali alleati. Tuttavia, la forte presenza dei sovranisti potrebbe spingere (finalmente) gli europeisti a trovare accordo su temi importanti come l’immigrazione e le tasse. A livello europeo, si tratta di tematiche fortemente percepite dagli elettori, sulle quali invece i sovranisti hanno sempre avuto posizioni molto più nette.

Di certo si farà sentire forte la voce dei Verdi, che hanno ottenuto un seggio in più dell’ENF, il gruppo di Lega e Rassemlement National. Gli ecologisti potranno sfruttare il proprio peso nell’ambito europeista per ottenere una gestione più decisa in tema di ambiente.

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