Il nuovo scostamento di bilancio sarà più alto del previsto: le cifre
Il nuovo scostamento di bilancio sarà più ampio rispetto alle stime iniziali.
A deciderlo l’ultimo Consiglio dei ministri, che ha ritoccato di svariati miliardi le cifre inizialmente previste.
Questo, si ricordi, sarà il terzo scostamento di bilancio approvato in pochi mesi e avrà un obiettivo ben preciso. La sua approvazione porterà il deficit da una previsione di 10,4% all’11,9% e il debito da 155,7% a 157,6%.
Nuovo scostamento bilancio: a quanto ammonterà
Le stime iniziali sul terzo scostamento di bilancio del 2020 avevano parlato di circa 10 miliardi di euro.
Poi a luglio il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, aveva fatto chiarezza sulla questione alzando l’asticella e prevedendo un intervento di circa 17-18 miliardi.
L’ultimo Consiglio dei ministri, però, ha cambiato nuovamente le carte in tavola dando via libera a uno scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro che dovrà essere votato dal parlamento il prossimo 29 luglio.
Questo, si ricordi, sarà il terzo dopo i precedenti serviti a finanziare le misure introdotte per tutelare imprese e famiglie dalla crisi:
- 25 miliardi di euro per il Decreto Cura Italia;
- 55 miliardi di euro per il Decreto Rilancio.
Con questo nuovo scostamento di bilancio dunque si salirà oltre i 100 miliardi di euro.
A cosa servirà
Come i precedenti, anche questo scostamento avrà l’obiettivo di supportare economicamente le misure pensate dall’esecutivo per arginare l’impatto del coronavirus.
Nello specifico i soldi serviranno a prorogare la cassa integrazione e ad introdurre nuovi incentivi sia per agevolare l’occupazione (come la decontribuzione) che per reintegrare i lavoratori ancora in Cig.
Tra le misure potenzialmente coperte anche la proroga dello stop ai licenziamenti, e l’allungamento fino a fine anno dello smart working (anche per i privati) e delle indennità di disoccupazione.
Come anticipato qualche tempo fa, infine, i fondi di questo nuovo scostamento di bilancio verranno usati anche per i Comuni e, ovviamente, la scuola.
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